Corriere della Sera, 16 febbraio 2024
Jo Squillo e il furto a Roma: la mia vita rubata in tre valigie
Roma «Guardate i miei ultimi post su Instagram, da Sanremo, da Apricena in Puglia, dall’Aquila, dove ero stata in tournée. Lì ci sono tutti i vestiti che mi hanno rubato: uno anni trenta con paillette, quello vintage di Versace, tre abiti da sera di Elisabetta Franchi. E poi quello che mi ha regalato Giorgio Armani e una borsa di Gucci. Se qualcuno li trova, sono pronta a ricomprarmeli». Dopo essere stata derubata di tre valigie martedì sera a Roma per una breve sosta in pizzeria prima di rientrare a Milano, Jo squillo lancia un appello per cercare di ritrovare qualcosa di ciò che ha perso in pochi minuti.
Cosa le manca di più tra tutto quello hanno rubato?
«Dentro quei bagagli c’era tanto della mia vita, soprattutto i gioielli della mia storia, come la catenina con una madonnina e un prezioso cornino che mi aveva dato mia mamma. E anche un ciondolo con un serpente. Quando me lo regalò una ventina di anni fa mi disse: “portalo sempre con te, è un antidoto contro i veleni”. Avevo pure tre paia di scarpe da Cenerentola al ballo, Le Silla, piene di swarovski ma delicati. E anche gli abiti non hanno soltanto un valore commerciale: quello rosso di paillette con cui sono andata in scena in questi giorni, ad esempio che, come gli altri, sono pezzi del mio percorso costruito con fatica».
Com’è andata quella sera?
«Ero di passaggio a Roma dopo otto giorni trascorsi a Sanremo per fare dei servizi per la trasmissione Rai di Caterina Balivo e altri eventi in giro per l’Italia. Così ho deciso di passare all’ex Dear (oggi Studi Fabrizio Frizzi) a salutare Michelle (Masullo, 24 anni, a cui Jo è legata come fosse una figlia ) perché lei fa la professoressa nel programma l’Eredità. Abbiamo posteggiato il van a 100 metri dal ristorante Ugo su viale Ojetti, in zona Nomentana, lasciando purtroppo tutto a bordo perché doveva essere una cena veloce».
Un abito vintage
di Versace,
tre da sera
di Elisabetta Franchi,
un regalo
di Armani
e una borsa di Gucci
Ero appena
stata
a Sanremo
E quando siete tornati?
«Michelle ha visto subito che la portiera era aperta e tutti i vetri rotti. Di solito quando parto per lavoro giro con il trolley, ma stavolta, dovendo star fuori parecchio, ho fatto tre valigioni pieni zeppi di tutto il meglio che avevo: un guardaroba costruito in 30 anni che fa parte della carriera e del vissuto personale. Poi nel computer avevo le mie canzoni, le prove, i progetti futuri e le foto più care. Alcune perse per sempre. Infine uno zaino dove c’erano carte di credito e passaporto»
Cos’ha provato in quel momento?
«Sono scoppiata a piangere, persa, impotente e con emozioni contrastanti: sentivo di aver subito un atto violento ma allo stesso tempo mi colpevolizzavo: “Come ho potuto essere così distratta – mi ripetevo – sono una persona sempre attenta”…»
Nel 1993 ero al Festival
e i ladri vennero
a casa a Milano Andai via,
è difficile vivere
dove hanno violato la tua intimità
Che spiegazione si è data?
«Ci sono momenti in cui si abbassa la guardia. Ero stanca, è stato un attimo di fragilità dopo dieci giorni di lavoro frenetico. Ero contenta di rivedere Michelle, di un momento in famiglia e mi sono alzata da quel sedile senza pensarci troppo».
Qualcuno vi ha aiutato?
«A due passi dal van c’era una banca dove alcune persone stavano prelevando al bancomat. Ho chiesto se avessero notato qualcosa ma sono stata aggredita verbalmente. La gente ha paura, c’è sempre meno umanità. Poi siamo andati a fare denuncia».
Le lacrime
«Avevo lasciato tutto a bordo del van, doveva essere una cena veloce
Ho pianto molto»
È la prima volta che subisce un furto?
«Sanremo non mi porta bene: nel 1993 ero al Festival e i ladri vennero a casa calandosi dal tetto quando abitavo al settimo piano in zona Loreto a Milano. Andai via da quell’appartamento, è difficile continuare a vivere dove hanno violato la tua intimità».