ItaliaOggi, 14 febbraio 2024
Periscopio
Siamo nel 2000. Peres e Arafat si trovano a Roma per assistere all’Olimpico a una partita della pace tra israeliani e palestinesi. Con la presenza, in campo e sulle tribune, dei nomi più famosi del football e dello spettacolo, da Pelé a Sean Connery. Peres si siede e dice: «Presidente, sa la differenza che c’è tra il calcio e la guerra?» Sguardo a punto interrogativo di Ciampi e mio. «Nel calcio», prosegue Peres, «si vince senza uccidere, in guerra si uccide senza vincere». Ugo Intini, socialista craxiano, ex direttore dell’Avanti, scomparso il 13 febbraio 2024.
«Basta armi all’Ucraina». Dopo Tucker Carlson [il giornalista destrorso che ha intervistato Putin scondinzolando] ecco anche Elon Musk: s’allunga la lista dei trumpiani che flirtano con Putin. HuffPost.
I fondi Usa all’Ucraina superano il primo ostacolo: via libera del Senato al voto procedurale. rainews.it
Peter Szijjarto, ministro ungherese degli esteri, giudica irrealistiche le affermazioni secondo cui la Russia potrebbe prima o poi attaccare un paese membro della Nato. (…) «Che senso avrebbe?» ha detto Szijjarto, per poi aggiungere di «non vedere la Russia come una minaccia alla sicurezza» per nessuno dei paesi Nato. Ansa.
Oggi la Russia ha messo sulla lista delle persone ricercate una serie di esponenti politici dei paesi baltici, tra cui Kaja Kallas e il ministro della cultura lituano. Sono accusati d’«azioni ostili» contro Mosca e la sua memoria storica. repubblica.it
Il nuovo ordine [mondiale] è caratterizzato dalla singolarità, non dalla pluralità. A Gaza nessuno Stato arabo si è mosso per Hamas. I paesi occidentali sono restii ad aiutare l’Ucraina a difendersi. La Nato tende a dissolversi. Siamo al rompete le righe. Gianni Pardo, ItaliaOggi.
Zitta zitta, la Cina prende le distanze dalla Russia. Dagospia.
Andrej Rudenko, viceministro degli esteri russo, ha ammesso [che] un certo numero di banche cinesi si sono improvvisamente «astenute da attività bancarie» con la Russia a causa di «timori di sanzioni». Il riferimento (…) è alle sanzioni formato extralarge imposte dagli Stati Uniti all’ex Urss, le quali prevedono la possibilità di colpire tutte quelle imprese o istituzioni finanziare che (…) intrattengono rapporti con la Russia. Sempre Rudenko ha affermato che i problemi relativi ai pagamenti tra Cina e Russia «saranno risolti», chiara ammissione che i problemi ci sono [e che non vanno sottovalutati] dal momento che l’esposizione del sistema bancario cinese verso la Russia è aumentata negli ultimi mesi. Il che, fa crescere il rischio d’uno stop generalizzato. Gianluca Zapponini, www.formiche.net.
Napoli. Botte a chi manifesta per Gaza e per Ghali. [Per Ghali!?] il Fattosky quotidiano.
Nella Striscia di Ghali finisce a mazzate.Libero.
Parlare di qualcosa d’enorme come un genocidio, prima ancora che giusto o sbagliato, è impossibile e assurdo. come un appello al cessate il fuoco pronunciato con degli orsetti appiccicati alla giacca [tipo Dargen D’Amico, chiunque egli sia, sul palco di Sanremo]. Francesco Cundari, Linkiesta.
Com’è possibile che a Sanremo nessun cantante sia mosso anche solo da empatia per tutti quei coetanei trucidati a sangue freddo mentre ballavano e cantavano? Com’è possibile che ballando e cantando sul palco dell’Ariston sembri più facile e immediato maneggiare paroloni sproporzionati e non spendere una parolina facile facile su quel rave? Andrea Minuz 1, il Foglio.
Nel 1974, quando un famoso sceneggiato televisivo su Mosè interpretato da Burt Lancaster fu trasmesso dalla Rai, un giornale di estrema sinistra, il Quotidiano dei lavoratori, organo del gruppuscolo Avanguardia Operaia, protestò perché la tv di stato si sarebbe prestata, a suo parere, a un’apologia della «supremazia del popolo ebraico» così spudorata da giustificare in modo obliquo «l’aggressività d’Israele contro il popolo palestinese». Pierluigi Battista, HuffPost.
Su Israele l’Italia sceglie la linea Guterres. E sbaglia. ilfoglio.it
Patto tra Meloni e Schlein. Passa la mozione Pd su Gaza. La Stampa.
La mozione del Pd non ha il difetto d’essere generica, semmai di salire oltre le vette del miraggio: il governo, dice, deve impegnarsi «a sostenere ogni iniziativa volta a perseguire la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani e a chiedere un immediato cessate il fuoco umanitario». Cioè (…) Antonio Tajani dovrebbe andare a Gaza, ottenere da Hamas la liberazione degli ostaggi senza nulla pretendere – certo dottor Tajani, subito dottor Tajani – e contemporaneamente imporre a Bibi Netanyahu di non sparare una cartuccia in più. Mattia Feltri, La Stampa.
Meloni-Schlein: «Diamo un segnale». [Ma quale, e a chi]. Repubblica.
Per molti decenni l’Unità – guidata da dirigenti [comunisti] di primissimo piano del partito come Ingrao, Reichlin, Alicata, Pajetta, Ferrara, Tortorella (ho citato [vai a capire perché] solo quelli della generazione della Resistenza) – [influenzò] non soltanto i suoi lettori ma anche tutto il sistema della stampa. Il suo ruolo è stato (…) produrre informazione, condizionare l’informazione fornita dagli altri giornali, organizzare e dare forza al dibattito e dunque alla ricerca teorica. Piero Sansonetti, l’Unità resistenziale e teoretica.
All’inizio era la Parola. Poi la Parola divenne incomprensibile. Ennio Flaiano, Diario degli errori, Rizzoli 1976.
Ma che stai a dì? Dal web.
?Viva el mercado y la mano invisible! Javier Milei, presidente argentino (dal web).
[Mercado?] Ma esiste anche un mercato dei turaccioli buchi, dei busti di Garibaldi, delle grattugie usate, delle pipe con via il bocchino, dei sellini di bicicletta maceri, delle chiavi di cui non si ricorda più l’uscio, dei clackson senza la pera? Chi vende e chi compera le pere da clistere del 1912, gli sgabelli spagliati, le trombe di grammofono in stile Liberty senza il grammofono e un unico fermaglio di ghisa in forma di lucertola? Carlo Emilio Gadda, Verso la Certosa, Adelphi 2013.
Sarei subito pronto a fare un dibattito con Giuseppe Conte in inglese, lingua che io parlo e Conte no. E del resto, pur di confrontarmi con Conte, sarei pronto a farlo anche in italiano dandogli pure due congiuntivi di vantaggio. Matteo Renzi (da ItaliaOggi).
Il politico che dice le cose come stanno rischia di doverle cambiare. Roberto Gervaso.