il Giornale, 14 febbraio 2024
Quale Carlo tifare?
Adesso il problema è chi scegliere. Per chi tifare. Cosa fare quando vedremo i due Carlo ferraristi scendere in pista al volante della Rossa SF-24, ultima nata della scuderia. Dovremo appoggiare il rappresentante della ragion di stato maranelliana, Charles Leclerc, fresco di rinnovo fino al 2029, principino monegasco con tatuato addosso il simbolo del predestinato? Oppure spellarci le mani inteneriti di pancia e d’animo per il madrileno figlio d’arte che da un giorno all’altro, per far spazio ad Hamilton nel 2025, si è ritrovato con l’avviso di sfratto in mano e per favore fra un anno quella è la porta? Al netto della nuova monoposto che possiamo in sintesi definire un progetto
rivisto in molti particolari, senza stravolgere l’impianto e che media alcune soluzioni vincenti Red Bull, al netto di questo il popolo ferrarista dal 2 marzo in Bahrein è atteso a una scelta netta, senza compromessi. Una scelta che varrà sia che si lotti per il titolo, che per semplici soddisfazioni di tappa nel caso malaugurato che la SF-24 si rivelasse
un’altra creatura ferrarista troppo lenta o troppo fragile o
troppo complicata da mettere a punto. Il popolo dovrà scegliere se tifare il confermato o lo
sfrattato. E qui il team principal Fred Vasseur ci viene involontariamente in soccorso rivelando: «Avvisare Carlos della scelta fatta è stata la telefonata più difficile della mia vita». Un’onesta ammissione che conferma la consapevolezza che per cogliere al volo Hamilton è stato implicitamente trattato male Sainz; e che ci aiuta a dare una risposta alla domanda iniziale. Per cui sì, all’inizio saremo inevitabilmente tutti con Sainz. Moto istintivo figlio del cuore che spinge sempre a tifare per il più debole o maltrattato. Un bonus che varrà qualche gara e che Carlos non dovrà sprecare.