ItaliaOggi, 12 febbraio 2024
Periscopio
Con il messaggio di Dmitrij Medvedev a favore delle «forze politiche europee anti-sistema» la Federazione russa entra nella campagna elettorale per il prossimo parlamento Ue col dichiarato intento di trasformare il voto di giugno in una sconfitta dei «partiti tradizionali» e del «globalismo liberale». Maurizio Molinari 1, Repubblica.
Il nostro compito è sostenere in ogni modo possibile questi politici e i loro partiti in Occidente, aiutandoli apertamente o segretamente, a ottenere risultati positivi alle prossime elezioni. [Queste opposizioni] di sinistra e di destra sono temute dai furbi intellettuali castrati e dagli asessuati arcobaleno oggi al timone di molti paesi occidentali. Dmitrij Medvedev.
Per comprendere di [quali opposizioni] si tratta basta leggere il testo approvato dal Parlamento Europeo perché le enumera con chiarezza: le forze di estrema destra in Germania e Francia impegnate a rovesciare il sostegno popolare per l’Ucraina; i movimenti secessionisti in più nazioni Ue, come la Catalogna in Spagna; il Fronte Nazionale in Francia, gli austriaci del Fpo e la Lega in Italia, accusati di aver ricevuto facilitazioni finanziarie e commerciali. Ma non è tutto, perché lo stesso Parlamento Europeo vede un’escalation nelle interferenze russe a causa d’un sempre più evidente ruolo del Fsb, l’ex Kgb: dall’interferenza nelle elezioni slovacche del settembre scorso, quando tentò di delegittimare le urne, ai legami scoperti in Germania con un affiliato all’estrema destra dell’Afd fino alle più recenti rivelazioni sul presunto reclutamento dell’eurodeputata lettone Tatjana Zdanoka. Maurizio Molinari 2, Repubblica.
«Uno dei presidenti d’un grosso paese una volta si è alzato in piedi e mi ha detto: “Se non paghiamo gli armamenti e veniamo attaccati dalla Russia, ci proteggerete?” Io ho detto: “Non avete pagato? Siete morosi! No, non vi proteggeremo. Incoraggerei La Russia a farvi quello che diavolo vuole. Dovete pagare il conto!». Donald Trump, Ansa.
[Ciò nel momento] in cui i repubblicani stanno bloccando gli aiuti all’Ucraina e dopo l’intervista di Putin al commentatore trumpiano Tucker Carlson, nella quale il presidente russo suggerisce che gli Stati Uniti dovrebbero «fare un accordo» [alle spalle di Zelensky] per porre fine alla guerra cedendo alcuni territori alla Russia. corriere.it
È inaudito che una nazione giovane, all’avanguardia nell’innovazione tecnologica, con l’economia più dinamica del mondo, sia ridotta a scegliere il proprio leader tra «un deficiente e un delinquente»: battuta offensiva e perfino volgare, che però riassume in modo brutale come le due Americhe percepiscono ciascuna il candidato dell’altra. Trump non fa nulla per dissipare i dubbi che una sua vittoria sarebbe pericolosa per la democrazia, oltre che per le alleanze tra nazioni libere. [E] intanto c’è Biden alla Casa Bianca per i prossimi undici mesi (…) e neppure questo è rassicurante. Di fronte a un tale spettacolo dell’orrore, ci si può consolare ricordando che da due secoli e mezzo chi ha scommesso contro l’America ha sempre perso. Federico Rampini, Corriere della Sera.
Il caos politico che colpisce gli Stati Uniti va oltre le istituzioni e minaccia la nazione e la democrazia. L’aspettativa di vita è crollata a 76,1 anni a causa della devastazione degli oppioidi e delle armi da fuoco. L’estremizzaziine della guerra culturale lanciata dal wokismo sta creando una dinamica di paura, odio e violenza. La nazione si frammenta sotto l’effetto di un individualismo radicale e d’una secessione di diverse comunità prodotta dai social network. Nicolas Baverez, Le Figaro.
Dal palco dell’Ariston messaggi pro-Gaza. L’ambasciatore Alon Bar: «Vergognosa diffusione d’odio». La Rai si scusa. Il Tempo.
Piero Fassino: «Nessuno ricorda le vittime di Hamas». E la sinistra lo lincia. Libero.
Se Hamas resta dov’è senza pagare il prezzo finale del pogrom e senza essere smantellata, il segnale è luce verde per Cisgiordania e Hezbollah, per gli Houti, per l’Iran e i suoi pasdaran di Siria e Iraq, per le ambizioni di Mosca e Pechino. Quello d’Israele non è un lavoro sporco, una vendetta cieca, ma un modo, l’unico, forse persino perdente nell’esito finale ma unico e necessario di difendere democrazia, libertà, vita anche per conto dell’Europa tremebonda e insicura. Giuliano Ferrara, il Foglio.
Due ostaggi sono stati liberati durante un assalto notturno a Rafah. Le Figaro.
La confusione è grande sotto il cielo: Giacomo Zattini, il portavoce di «Fridays for Future», è salito anche lui sul trattore, nonostante le proteste siano un duro colpo al Green Deal [nemico dei pesticidi]. Storicamente, il settore dell’agricoltura è sempre stato uno dei più sussidiati e protetti, buona parte delle aziende agricole riesce a sostenersi solo grazie ai fondi europei e alle esenzioni (i trattori da 75.000 euro godono di un generoso bonus del 40%). Servirebbero innovazioni e coraggiose politiche d’aggregazione delle imprese per competere sul mercato. Ma è difficile salvare capra e cavoli, «sovranismo alimentare» e aiuti della Ue, spiagge e taxi e trattori. Aldo Grasso, Corriere della Sera.
[Torino]. Piove sul sagrato del duomo, piove sulla folla sparsa e rada, piove sull’indifferenza della città, che sembra come sempre farsi i fatti suoi anche oggi che cadono tutti i re, che si celebrano le esequie dell’ultimo Savoia nato in monarchia e allo stesso tempo si viene a sapere che John Elkann è indagato per una borghesissima questione di testamenti. Se ne va Vittorio che non fu mai re, scricchiola l’altra Casa Reale, quella degli Agnelli, del denaro e dell’industria. Candida Morvillo, La Stampa.
[Londra]. Trans ammessi alle gare femminili: le donne non biologiche stracciano le atlete nella corsa e scoppia la polemica. L’organizzazione, Parkrun, anziché dividere gli sportivi per sesso, cancella i record dal sito. [Perché] non importa se sei un uomo, o hai la forza d’un uomo, e anche la violenza di un uomo (una delle tre detentrici trans dei record di Parkrun è stata condannata a 18 anni di prigione per aver accoltellato il capo delle risorse umane di UK Athletics). Ciò che conta è soltanto «come ti senti». La Verità.
Se gli altri sapessero cosa penso di loro, mi toglierebbero il saluto. Roberto Gervaso.