Corriere della Sera, 10 febbraio 2024
Eredità Agnelli, sotto la lente dei pm
TORINO È (anche) una caccia al tesoro e all’indirizzo (di residenza), l’inchiesta aperta dalla Procura di Torino in seguito all’esposto di Margherita Agnelli: magistrati e Guardia di finanza vogliono infatti accertare quale fosse il patrimonio dell’Avvocato poi diventato eredità e, quindi, quello della moglie Marella, scomparsa il 23 febbraio 2019. Già affetta da problemi di salute, lei avrebbe trascorso la maggior parte del tempo in Italia, almeno nel 2018, l’anno preso in esame dagli investigatori: più dei 183 giorni previsti dalla legge per risultare residente nel nostro Paese, e non più in Svizzera. Particolare che inciderebbe sulle modalità di pagamento delle tasse (cosa che interessa ai pm) e che potrebbe annullare la successione aperta con diritto svizzero (l’obiettivo di Margherita).
Nell’inchiesta sono indagati per «dichiarazione fraudolenta» (in concorso) John Elkann, uno dei tre figli di Margherita e presidente di Exor (estranea all’indagine), Gianluca Ferrero, storico commercialista della famiglia e numero uno della Juve, e Urs Robert Von Gruenigen, incaricato di amministrare il patrimonio della donna. L’accusa fa riferimento alla «rendita vitalizia» che Marella riceveva dalla figlia: per il 2018, 8 milioni di euro, tracciati dai documenti prodotti da Margherita. E – per l’ipotesi d’accusa – non dichiarati, sottraendo così 3,5 milioni al Fisco, come Irpef. Oltre ai 244 mila del 2019. Così il procuratore aggiunto Marco Gianoglio e i pubblici ministeri Mario Bendoni e Giulia Marchetti stanno cercando di ricostruire i redditi prodotti da quell’ammontare di quote societarie, investimenti e beni immobili che potrebbero non figurare nelle dichiarazioni. Da qui le perquisizioni di giovedì, negli uffici di Ferrero e nelle sedi di alcune fiduciarie legate alla famiglia, tra cui Simon, Sogefi e la P Fiduciaria.
Il punto di partenza resta però la residenza di Marella: in Svizzera fin dagli anni Settanta, è sempre stata la versione dichiarata e agli atti, ma Margherita (e gli inquirenti) hanno un sospetto: in tempi più recenti la situazione sarebbe cambiata, e Marella si sarebbe spostata a Villa Frescot, sulle colline torinesi. L’indirizzo di casa e, nel caso, dell’inchiesta. La norma prevede infatti che, se si è residenti all’estero, nella denuncia dei redditi vanno indicati solo quelli maturati in Italia, in caso contrario vige la world wide taxation: in sostanza, nella dichiarazione vanno iscritti tutti i redditi, compresi quelli prodotti in Paesi stranieri (quote societarie, investimenti, beni immobili). Ed è proprio per dimostrare la residenza in Svizzera – come da tesi investigativa – che diverso personale in servizio in Italia sarebbe stato «assunto» dalle fiduciarie o dallo stesso John Elkann: autista, colf, cuoca. Ferrero e l’amministratore svizzero avrebbero poi redatto e firmato le dichiarazioni «fraudolente». Per questo, già ieri, i pm hanno sentito i primi testimoni, nella caserma del nucleo di polizia economico finanziaria delle Fiamme gialle: personale, amministrativo e non, impiegato a Villa Frescot. Per l’ipotesi della Procura, l’effettiva residenza di Marella.