il Giornale, 9 febbraio 2024
Menai Bridge. Cosa succede se muore re Carlo
Niente improvvisazioni, siamo inglesi. Specie quando si parla della gestione del protocollo ufficiale della corona. E così, anche se le condizioni di Re Carlo non sembrano destare troppe preoccupazione e il cancro che lo ha colpito risulta trattabile, la macchina ufficiale si sta muovendo nel caso in cui un irreparabile imprevisto dovesse diventare realtà a Buckingham Palace. In caso di morte del sovrano in carica, ecco un dettagliatissimo protocollo pronto a partire e a evitare il vuoto di potere. Nome in codice «Menai Bridge». Organizzati e previdenti gli inglesi, al punto che l’operazione è stata pianificata sin dall’incoronazione di Carlo III ma i dettagli sono diventati più o meno pubblici solo da quando gli è stata diagnosticata la malattia. Qualcosa di simile a quanto pianificato prima della morte della Regina Elisabetta. Allora, l’operazione prese il nome di London Bridge, il più importante ponte di Londra. Ora si parla di Menai Bridge, il primo ponte sospeso in ferro realizzato al mondo ad Anglesey, nel Galles. In caso di scomparsa del Re in carica, la sua famiglia sarà informata per prima, con una serie di chiamate successive per informare il primo ministro, il segretario di gabinetto e diversi alti ministri e funzionari governativi. Successivamente, le informazioni verranno trasmesse ai Paesi del Commonwealth, dove il re risulta formalmente capo dello Stato e poi, in ultimo alla stampa e quindi alla cittadinanza, con avviso pubblico affisso ai cancelli di Buckingham Palace e bandiere a mezz’asta.
Circa 9 giorni dopo il decesso, avrà luogo il funerale solenne, cui seguirà la sepoltura nella cripta reale della Cappella di Re Giorgio VI al Castello di Windsor. Solo nei giorni successivi, archiviato il lutto e concluse le
cerimonie, a distanza di circa un mese, il principe William sarà incoronato come suo successore e nuovo sovrano anche se la carica sarà di fatto operativa da subito. Con la moglie Kate Middleton che diventerà la regina consorte, spodestando Camilla.
Ma anche in caso di incapacità temporanea, è previsto un protocollo, per cui il monarca può delegare le funzioni a «consiglieri di Stato». Si tratta di membri della Famiglia Reale: la compagna del Re e i primi quattro in linea di successione al trono che hanno compiuto 21 anni: la Regina Camilla, il Principe William, il Duca di Sussex Harry, il Duca di York Andrea e la Principessa Beatrice. Questo solo sulla carta perché di fatto le funzioni sarebbero momentaneamente assunte da Camilla, William, la principessa Anna e il principe Edoardo. La legislazione prevede anche la nomina di un reggente, in caso il monarca sia permanentemente inabile o non è più in grado di svolgere i propri doveri reali. E in questo caso, sarebbe William a fare il facente funzione del Re suo padre. Non è previsto che succeda a breve ma nel caso succedesse, tutto è già pronto.
Nel frattempo, si apprende che il sovrano sta reagendo «con coraggio» e non si sta sottraendo ai suoi doveri reali comprese le udienze settimanali del mercoledì con il primo ministro Rishi Sunak, anche se per il momento solo al telefono. Carlo si è ritirato nella sua residenza di campagna a Sandringham dove sta seguendo il ciclo di terapie oncologiche prescritte dai medici che, a quanto si è appreso, saranno integrate anche da cure alternative, omeopatiche e olistiche, con il dottor Michael Dixon, nominato a dicembre capo ufficiale medico della Casa Reale, che starà accanto al sovrano durante la degenza. Organizzati e preparati, questi inglesi. Ma sia mai che manchi qualche polemica.