il Fatto Quotidiano, 8 febbraio 2024
Roma, disastro Giubileo: pronta 1 opera su 230
Mancano 320 giorni all’apertura della Porta Santa, il 24 dicembre 2024, ma lo stato dei lavori per il Giubileo 2025 è sempre più impietoso, con lo 0,6% dei cantieri conclusi alla fine dello scorso anno, e il 4,8% delle opere già cantierata. I dati sono stati diffusi ieri dall’Osservatorio Pnrr e Giubileo Roma (Orep) dell’Ance Roma-Acer alla Camera di Commercio, e accompagnati dalle rituali espressioni di ottimismo dei costruttori: “I dati dell’Osservatorio ci sembrano confortanti perché ci dicono che la macchina si sta muovendo”, ha detto il presidente di Ance Roma Antonio Ciucci, ammettendo però che “c’è ancora tanto da fare. Dobbiamo essere uniti: chiediamo quindi all’amministrazione di essere vicina alle imprese per portare a termine i cantieri”.
La realtà è che si è partiti con un ritardo impressionante, come già ricordato in queste pagine, e che pezzo per pezzo i piani rischiano di saltare. Come già anticipato dal Sole 24 ore, lunedì si è tenuta una cabina di regia piuttosto concitata a Palazzo Chigi, presieduta dal sottosegretario Alfredo Mantovano, in cui il sindaco e commissario straordinario Roberto Gualtieri ha ribadito l’urgenza: su 230 interventi previsti, solo uno è completato, 32 sono in corso e 20 destano preoccupazione per i ritardi. Il Vaticano ha chiesto di non avere cantieri aperti nell’Anno Santo, ma sarà pressoché impossibile.
Una nota dell’Osservatorio spiega che in quel contesto si sono registrate “tensioni con Rfi sulla stazione Pigneto, esclusa dalla gara per l’interscambio ferroviario”, uno degli ultimi progetti saltati, e poi “scintille anche sui progetti Pnrr di Caput Mundi con timori legati ai restauri in ritardo e alle complicazioni burocratiche”, perché sui 335 interventi del piano, ha detto ieri in conferenza il direttore direttore dell’Ufficio speciale del Commissario straordinario per il Giubileo 2024, Roberto Botta, al momento il bilancio è di “un intervento concluso, uno in corso, cinque in imminente avvio e altri subito dopo”: altri 328. Il dpcm che dovrebbe uscire da Palazzo Chigi a giorni, in lieve ritardo, non avrà modo di accelerare ulteriormente i cantieri: la struttura commissariale, le deroghe per le opere “essenziali e indifferibili” sono già in essere da mesi, ma questo non ha permesso di evitare che a oggi il 77,2% delle opere per il Giubileo sia ancora allo stato di progettazione. La revisione del piano punterà soprattutto a spostare in là di qualche mese la fine di alcuni cantieri, e rimodularne altri. In particolare salterà definitivamente il parcheggio seminterrato in piazza Risorgimento, dato per “essenziale” fino a sette mesi fa. Va un po’ meglio per i cantieri Pnrr, alcuni dei quali originariamente previsti per il Giubileo, ma rinviati di qualche mese: le gare sono in corso nel 53,9% dei casi, i lavori in fase di progettazione sono rimasti il 13%, i cantieri sono aperti nel 22,1% dei casi, e i lavori conclusi nell’11,1%.
In molti casi le opere sono già rimodulate in modo da non incocciare col Giubileo ed essere realizzabili nei tempi previsti: ad esempio le Vele di Calatrava a Tor Vergata, opera originariamente prevista per i Mondiali di nuoto 2009, non saranno “concluse” ma diventeranno una cavea a cielo aperto. Tanti altri piccoli accorgimenti dovrebbero permettere di spendere i soldi entro il 2026: perso Expo, passato il Giubileo, chi utilizzerà alcune di queste opere “essenziali e indifferibili”, come il terminal crocieristico di Fiumicino, resta però un mistero.