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 2024  febbraio 05 Lunedì calendario

LUNGA VITA ALLA SETTIMANA CORTA! – ANCHE LA GERMANIA SPERIMENTA IL MODELLO DEI QUATTRO GIORNI LAVORATIVI A PARITÀ DI STIPENDIO. E IL BELGIO È STATO IL PRIMO PAESE A INTRODURRE QUESTA POSSIBILITÀ A LIVELLO LEGISLATIVO – IN ITALIA UNA NORMA ANCORA NON C’È, MA AUMENTANO LE AZIENDE CHE RIDUCONO L’ORARIO E I GIORNI DI IMPIEGO PER I DIPENDENTI, DA INTESA SANPAOLO A LAMBORGHINI, FINO A SACE. E PER TUTTI IL RISULTATO È LO STESSO: LA PRODUTTIVITÀ NON NE RISENTE, ANZI… -

La Germania è l'ultimo Paese in ordine di tempo ad aver lanciato una sperimentazione per introdurre quella che in Italia abbiamo ribattezzato «settimana corta». Una scelta che per Bloomberg «potrebbe risolvere il problema del lavoro in Germania».

Il Belgio invece è stato il primo Paese a introdurre questa possibilità a livello legislativo, concedendo nel febbraio 2022 il diritto alla settimana lavorativa di quattro giorni a parità di stipendio. Esperimenti quasi ovunque in Europa: Regno Unito, Spagna, Islanda, Svezia e Finlandia. […]

In Italia, nessuna modifica legislativa ma molto dibattito e sperimentazioni crescenti. Il punto dirimente è uno: chiarire se conviene. Alle imprese, perché per i dipendenti discussione ce n'è poca. Secondo l'Istat, nel suo rapporto "Misure di produttività, anni 1995-2022", la produttività del lavoro diminuisce dello 0,7% per effetto di un aumento delle ore lavorate maggiore dell'incremento del valore aggiunto. Insomma, si lavora tanto ma si produce poco.

Le aziende si stanno muovendo in maniera autonoma e in ordine sparso. La prima a partire è stata Intesa Sanpaolo. «Abbiamo iniziato da più di un anno, non si tratta più di una sperimentazione, la direzione è fissata - conferma Roberto Cascella, responsabile People Management & Hr Transformation dell'istituto -.

L'esperienza è molto positiva sia in termini di soddisfazione delle persone, sia in termini di produttività, con un'adesione che ha superato le aspettative. Servono flessibilità e capacità organizzativa, anche nel management». Ma alla fine «l'equilibrio tra i tempi di lavoro e i tempi di famiglia è un elemento fondamentale nel benessere di chi lavora, motivante per la persona e competitivo per l'azienda».

Finora ha chiesto l'abilitazione alla settimana corta circa il 70% di coloro che la potevano richiedere (personale full time della governance e di alcune filiali, in totale circa 28.500 persone). Di questi il 42% nel periodo marzo-settembre ha utilizzato la settimana corta, per un totale di oltre 30 mila settimane. E il dato è in crescita.

L'ultima in ordine di tempo a debuttare è stata Lamborghini. L'accordo sindacale prevede l'alternarsi di una settimana da 5 giorni e una da 4 per il personale di produzione o collegato a essa che lavora su due turni e turno centrale. La modifica prevederà invece una settimana da 5 giorni e due da 4 per il personale di produzione, o collegato, che lavora su un regime a tre turni (mattina, pomeriggio e notte). Nel primo caso la riduzione sarà di 22 giorni, nel secondo di 31.

«Abbiamo ottimizzato i tempi di lavoro effettivo rispetto a quelli che possiamo definire tempi morti e le persone sono fiduciose», spiega Umberto Tossini, Chief People & Culture del gruppo.

Teamsystem ha lanciato la settimana corta nel maggio del 2023: «Abbiamo scelto una filosofia che si basa su fiducia, flessibilità e responsabilizzazione delle persone, perché ciascun dipendente sia messo nelle migliori condizioni di poter organizzare il lavoro sulla base delle proprie esigenze che sono, per loro natura, mutevoli nel tempo», spiega Donatella Isaia, Group Chief People & Culture Officer. Ha aderito il 75% dei lavoratori, con lo smart working parte integrante del modello. […]

Ci sono anche novità nell'ultimo contratto integrativo del Centro Direzionale di Torino di Lavazza. L'azienda ha ampliato lo smart-working fino a 10 giorni mensili da utilizzare anche consecutivamente, dopo «l'introduzione per circa 900 persone del venerdì breve», ha fatto notare Enrico Contini, capo delle risorse umane del gruppo.

Un progetto pilota «che consisteva nell'uscita anticipata di tree ore nella giornata del venerdì per quindici settimane, da maggio a settembre, grazie anche a un miglior utilizzo delle riduzioni di orario contrattualmente previste». La valutazione, sia da un punto di vista organizzativo che dell'apprezzamento delle persone, «è molto positiva e proseguiremo con questa modalità di lavoro in modo strutturale anche nei prossimi anni […]».