La Stampa, 5 febbraio 2024
I droga party di Musk
I membri del Cda dell’azienda produttrice di auto elettriche di Elon Musk, Tesla, si sono trovati davanti a un dilemma. L’investitore Steve Jurveston, direttore da molti anni insieme ad altri, aveva lasciato l’azienda dopo che un’indagine interna ha rivelato la sua condotta libertina con molte donne nel settore hi-tech e l’uso illegale di stupefacenti. Alcuni dettagli sono stati pubblicati dalla stampa nel 2017 e gli altri direttori di Tesla hanno discusso come gestire la situazione. Alcuni lo hanno sollecitato a dimettersi. Per sua fortuna, Jurveston – anche se l’azienda lo considerava un direttore indipendente – aveva un buon amico con il quale intratteneva stretti legami finanziari e che aveva preso parte con lui alle feste usando ecstasy e Lsd: Elon Musk.
In incontri riservati, Musk ha convinto i consiglieri a permettere a Jurveston di prendersi un congedo straordinario e quindi a dimettersi di sua volontà nel 2020. Alla fine, è rimasto nel management di SpaceX, l’azienda che produce razzi, sempre di proprietà di Musk. Quando gli è stato chiesto in che modo il Cda avesse gestito il caso, Antonio Gracias, un altro ex direttore indipendente di Tesla e buon amico di Musk, in una deposizione in tribunale del 2021 ha detto: «La reazione? Non si è fatto niente, siamo rimasti a vedere quel che sarebbe successo». Si stima che Gracias e la sua società di venture-capital abbiano investito nelle aziende di Musk circa 1,5 miliardi di dollari. Molti altri direttori delle aziende di Musk hanno rapporti personali e finanziari molto stretti con lui e hanno tratto enormi profitti da questa relazione. I loro rapporti sono un misto confuso di amicizia e ricchezza e alcuni azionisti stanno iniziando a porsi interrogativi sull’indipendenza dei membri del Cda incaricati di vigilare sul direttivo. Martedì, un giudice del Delaware ha annullato il pacchetto salariale multimiliardario di Musk presso Tesla, affermando che i membri del Cda che l’avevano autorizzato nel 2018 erano in debito con lui.
Numerosi direttori o ex direttori di Tesla e SpaceX prendono parte a feste insieme a lui, vanno in vacanza in posti esotici con lui e frequentano insieme al tycoon «Burning Man», il festival di arti e musica in Nevada. Musk e questi direttori – tra cui gli investitori Gracias e Ira Ehrenpreis, il tecno-guru Larry Ellison, l’ex media executive James Murdoch e lo stesso fratello Kimbal Musk – hanno investito decine di milioni di dollari l’uno nelle aziende dell’altro. Alcuni hanno ottenuto da Musk anche sostegno per fare carriera. Secondo persone che hanno assistito al suo consumo di sostanze stupefacenti, alcuni manager di spicco di Tesla e di SpaceX conoscono le sue abitudini ma non hanno mai preso iniziative in merito.
A gennaio il Wall Street Journal ha scritto che Musk fa uso di varie sostanze, tra cui cocaina, ecstasy, Lsd e funghi allucinogeni, e ha detto che per i dirigenti di Tesla e SpaceX la situazione è preoccupante, specialmente per quello che riguarda il consumo ricreativo di chetamina, per la quale dice di avere una prescrizione medica. L’uso di sostanze stupefacenti illegali viola le rigide politiche antidroga delle aziende di Musk e potrebbe compromettere i contratti federali di SpaceX e i controlli di sicurezza. La quantità di sostanze stupefacenti consumate da Musk e dai membri del Cda si è fatta inquietante. Nella cultura che Musk ha creato attorno a sé, alcuni amici, tra cui alcuni direttori, hanno l’impressione che da loro ci si aspetti il consumo di queste sostanze e che astenersene potrebbe contrariare il miliardario che ha fatto guadagnare loro ingenti ricchezze. Per alcuni di loro questo vuol dire quasi sentirsi amici di un re. Musk e il suo rappresentante legale Alex Spiro non hanno voluto rispondere alle domande dei giornalisti o fare commenti. Spiro ha detto che l’imprenditore si «sottopone a test antidroga random a SpaceX e li ha sempre superati tutti». Dopo quell’articolo, lo stesso Musk ha twittato di essersi sottoposto a controlli casuali dopo l’episodio del 2018 – nel quale aveva fumato erba in diretta durante una trasmissione – senza che gli siano «mai state trovate minime quantità di droghe o alcol». In un altro tweet ha scritto che «se le droghe fossero davvero utili per migliorare la mia produttività nel tempo, le prenderei senz’altro».
Alcuni membri del Cda paventano le ripercussioni negative del comportamento di Musk sulle sei aziende che dirige e i circa 800 miliardi di asset degli investitori. Malgrado le preoccupazioni, però, il Cda di Tesla non ha svolto indagini né ha registrato i suoi timori nei verbali ufficiali, che potrebbero essere resi di pubblico dominio.
Nell’inverno del 2022 – raccontano i bene informati – Larry Ellison, grande amico di Musk ed ex membro del Cda di Tesla, lo ha invitato nella sua isola alle Hawaii per prendersi una pausa rilassante dal lavoro e disintossicarsi. Ellison l’anno scorso aveva visto Musk a una corsa automobilistica a Miami, poi – quando gli ha fatto la sua offerta – il multimiliardario si trovava a una festa a Hollywood Hills dove ha assunto ecstasy in forma liquida da una bottiglietta d’acqua. Prima che lo facesse, ha raccontato chi lo ha visto, le guardie del corpo hanno allontanato gli ospiti da quel piano della casa per assicurargli privacy.
Per i suoi molteplici rapporti personali e professionali con i membri del Cda delle sue aziende e per gli enormi capitali in gioco, Musk è l’esempio più eclatante di un amministratore delegato legato ai suoi direttori. Tesla versa a questi ultimi somme di denaro di gran lunga più ingenti degli stipendi medi dei consiglieri della maggior parte delle aziende americane. Secondo uno studio recente della National Association of Corporate Directors and compensation consultant, Pearl Meyer, nel 2023 il salario complessivo medio più alto per consiglieri d’amministrazione negli Stati Uniti è stato di 329.351 dollari. Negli anni, i membri del Cda di Tesla, retribuiti perlopiù in stock option, hanno ricevuto centinaia di milioni di dollari per le poltrone che occupano, molto più della media nelle aziende pubbliche. —