Corriere della Sera, 5 febbraio 2024
Chi è vittoria di Savoia
Adesso la nuova erede di Casa Savoia ha occhi profondi, capelli lunghi e il passatempo di posare da indossatrice. Studi tra Londra e Parigi, giorni fa in prima fila alle sfilate di Dior con mamma Clotilde. E centomila follower su Instagram.
Nata il 28 dicembre 2003 a Ginevra ha conosciuto presto l’Italia dalla quale papà Filiberto, nonno Vittorio e il bisnonno Umberto II sono invece rimasti lontani per anni. È stata infatti battezzata nella basilica di Assisi il 30 maggio 2004, per amore dei Savoia per l’Italia e perché Vittoria ha per secondo nome anche quello di Chiara, il nome della Santa. Cresciuta tra Ginevra, Montecarlo, Francia e Italia, è la primogenita di Emanuele Filiberto e Clotilde Courau che si sposarono a Roma nella Basilica di Santa Maria degli Angeli nel settembre del 2003, con il principe Alberto II di Monaco testimone di nozze della coppia.
La tredicesima disposizione transitoria finale che aveva tenuto lontano i Savoia dai confini italiani ormai era stata abrogata ed Emanuele Filiberto, nipote del «re di maggio» Umberto che aveva lasciato l’Italia su un Savoia Marchetti «per non far spargere sangue sull’Italia» come dirà, poté quindi dire sì nella Capitale. In quella Roma dove Vittorio Emanuele visse i primi anni da bambino, nella Manica lunga del Quirinale.
E se Vittoria di Savoia ora è l’erede di un casato che ha sempre bandito le donne dal potere, lo è grazie al nonno, Vittorio Emanuele scomparso sabato mattina a Ginevra. Grazie a lui Casa Savoia a gennaio 2020 aveva aperto alle donne. Dopo mille anni di storia, la svolta. Lei, la prima cosa che chiese al padre dopo la decisione del nonno fu «dovrò studiare di più?». Per adesso intanto Vittoria sogna l’arte, la moda, mentre la piccola Luisa vuole fare la Nunziatella, l’Accademia militare: ha una passione per Esercito, Polizia, Nuclei speciali.
Per iniziativa del nonno lei e Luisa, classe 2006, dal 2020 hanno preso anche nuovi titoli reali: «Come tratto di speciale benevolenza confermiamo alla nostra diletta nipote Vittoria Cristina Chiara Adelaide Maria il trattamento di Altezza Reale, la qualità di Principessa Reale e le conferiamo il titolo di principessa di Carignano seguito dal titolo di marchesa d’Ivrea», aveva infatti disposto Vittorio Emanuele. Nominandola anche Dama di Gran Croce, decorata del Gran Cordone, dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Mentre la sorella minore è principessa di Chieri e contessa di Salemi.
Vittoria che ha incontrato il Papa, proprio a Torino all’ostensione della Sindone anni fa con papà Emanuele Filiberto. Vittoria e la sorella più piccola Luisa «erano emozionatissime, come se dovessero incontrare il loro personaggio di cartoni animati preferito, sono rimaste molto impressionate dal Santo Padre», ci disse Filiberto. Vittoria in prima fila alla messa in ricordo del bisnonno Umberto II, un anno fa, ad Altacomba: sempre presente ai grandi appuntamenti di Casa Savoia accanto al padre Filiberto e al nonno Vittorio Emanuele.
Poco più di un anno fa il debutto all’estero in rappresentanza di Casa Savoia. Al confine con l’Ucraina per portare aiuti. «Mi sento ancora sconvolta dall’esperienza, il cuore e i pensieri sono rimasti là», ci raccontò con la voce ancora provata, nell’italiano incerto velato di accento francese.