Estratto dell’articolo di Enrica Roddolo per www.corriere.it, 4 febbraio 2024
UN’INFLUENCER PER CASA SAVOIA – LA 20ENNE VITTORIA, PRIMOGENITA DI EMANUELE FILIBERTO E CLOTILDE COURAU, CON LA MORTE DEL NONNO È DIVENTATA L’EREDE AL TRONO CHE NON C’È – È LA PRIMA DEL CASATO IN LINEA DI SUCCESSIONE, DOPO CHE VITTORIO EMANUELE, NEL 2020, ABOLÌ LA LEGGE SALICA – FINORA SI È FATTA NOTARE PER ESSERE STATA IN PRIMA FILA ALLE SFILATE DI MODA A PARIGI – LO SCORSO ANNO, PRESENTATA UFFICIALMENTE ALLA COMMEMORAZIONE DELLA MORTE DI RE UMBERTO II, È APPARSA ALQUANTO SPAESATA… -
Adesso la nuova erede di Casa Savoia ha occhi profondi, capelli lunghi e il passatempo di posare da indossatrice, studi tra Londra e Parigi. Era in prima fila alle sfilate di Dior a Parigi, con mamma Clotilde. Gli occhi di Vittoria di Savoia.
Nata il 28 dicembre 2003 a Ginevra ha conosciuto presto l’Italia dalla quale papà Filiberto, nonno Vittorio e il bisnonno Umberto II sono invece rimasti lontani per anni. Per l’esilio che dal referendum Monarchia-Repubblica del giugno 1946 impedì loro di rientrare in patria per 57 anni.
Vittoria è stata infatti battezzata nella basilica di Assisi il 30 maggio 2004, per amore dei Savoia per l’Italia e perché Vittoria ha per secondo nome anche quello di Chiara, il nome della Santa che ad Assisi è celebrata. Cresciuta tra Ginevra, Montecarlo, Francia e Italia, studia a Parigi.
È la primogenita di Emanuele Filiberto e Clotilde Courau che si sposarono a Roma nella Basilica di Santa Maria degli Angeli nel settembre del 2003, con il principe Alberto II di Monaco testimone di nozze della coppia.
La tredicesima disposizione transitoria finale che per quasi sessant’anni aveva tenuto lontano i Savoia dai confini italiani ormai era stata abrogata ed Emanuele Filiberto, nipote dell’ultimo sovrano d’Italia, il «re di maggio» Umberto che aveva lasciato l’Italia su un Savoia Marchetti «per non far spargere sangue sull’Italia» come dirà, poté quindi dire sì nella Capitale. In quella Roma dove papà Vittorio Emanuele visse , bambino, nella Manica lunga del palazzo del Quirinale.
Vittoria di Savoia, è l’erede grazie al nonno, Vittorio Emanuele scomparso sabato mattina a Ginevra. Grazie a lui Casa Savoia nel gennaio 2020 aveva aperto alle donne. Dopo mille anni di storia, la svolta. La prima cosa che chiese al padre dopo la decisione del nonno fu «dovrò studiare di più?». Per adesso intanto Vittoria sogna l’arte, la moda, mentre la piccola Luisa vuole fare la Nunziatella, l’Accademia militare: ha una passione per Esercito, Polizia, Nuclei speciali.
Vittoria, l’erede designata, e la sorella minore Luisa, nata il 16 agosto del 2006 che hanno preso anche nuovi titoli nel 2020 per iniziativa del nonno: «Come tratto di speciale benevolenza confermiamo alla nostra diletta nipote Vittoria Cristina Chiara Adelaide Maria il trattamento di Altezza Reale, la qualità di Principessa Reale e le conferiamo il titolo di principessa di Carignano seguito dal titolo di marchesa d’Ivrea», aveva infatti disposto Vittorio Emanuele. Nominandola anche Dama di Gran Croce, decorata del Gran Cordone, dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Mentre la sorella minore è principessa di Chieri e contessa di Salemi.[…]
Dunque, dopo Emanuele Filiberto che con la morte del padre ora guida il casato , la prima in linea di successione ora è Vittoria, 20 anni. Può suonare anacronistico anche parlare di successione al trono, in una Repubblica, ma i Savoia ci sono ancora e vogliono innovarsi. Vittorio Emanuele, figlio di Umberto II, il «re di maggio» che lasciò l’Italia dopo il referendum Monarchia-Repubblica, aveva spiegato che la decisione era stata meditata e non frutto di particolari circostanze o urgenze, la società va verso la parità tra i sessi e la stragrande maggioranza delle case reali sono andate in questa direzione».
Vittoria che ha incontrato il Papa, proprio a Torino in occasione dell’ostensione della Sindone anni fa con il padre Emanuele Filiberto. Vittoria e la sorella più piccola Luisa «erano emozionatissime, come se dovessero incontrare il loro personaggio di cartoni animati preferito...erano piccole e sono rimaste molto impressionate dal Santo Padre», ci disse allora il padre Filiberto.
Lei Vittoria ha affrontato il ruolo con impegno e sobrietà, senza rinunciare alle sue passioni, la moda, l’arte.
In prima fila alla messa in ricordo del bisnonno Umberto II un anno fa ad Altacomba, sempre presente ai grandi appuntamenti di Casa Savoia accanto al padre Filiberto e fino ieri al nonno Vittorio Emanuele.
Poco più di un anno fa anche il debutto con il suo primo ruolo all’estero in rappresentanza di Casa Savoia. Al confine con l’Ucraina per portare aiuti. «Mi sento ancora sconvolta dall’esperienza, sono rientrata a Milano ma il cuore e i pensieri sono rimasti là, fra quella gente in guerra», ci confidò con la voce ancora provata, l’italiano incerto velato di accento francese.
E’ cresciuta a Parigi con le passioni di tutte le diciottenni, i social, gli amici. Ma la missione di quattro giorni al confine ucraino, destinazione il punto di scambio merci a Leopoli per consegnare il carico di aiuti ai profughi, stipati su più automezzi, poi fino al limite della zona bianca a Zytomyr, un centinaio di chilometri da Kiev, l’aveva cambiata. Partita con la Croce Rossa italiana e la Chiesa Ortodossa italiana e l’aiuto della Conferenza delle Regioni e il patronato del Parlamento Europeo era passata anche per l’area demilitarizzata di Brody per recuperare e portare in Italia sei bambini ucraini. «Ho visto la paura negli occhi dei bambini ma anche delle mamme che hanno perso i mariti in guerra. E’ stata un’esperienza molto, molto intensa che mi ha toccata, ho incontrato bambini orfani senza più nessuno accanto a loro... felici dei piccoli doni, e mamme costrette a fuggire tra mille paure per salvare i loro piccoli». Poi aveva aggiunto: «Il prossimo anno mi iscrivo a politica internazionale all’università, a Londra. Mi sento ancora male, ho negli occhi la disperazione che ho visto fra quella gente. Spero che in tanti li aiutino, ne hanno davvero bisogno».
Ma Vittoria è anche una ragazza come le sue coetanee. Ama i social. E i social se ne sono già innamorati. «Viva la regina, brava. Mia figlia Vittoria credo sia rimasta lei per prima sorpresa, guardando il suo account Instagram dove ha ricevuto tanti messaggi che la incoraggiano ad affrontare la sua nuova vita, o meglio il suo nuovo ruolo di capofila di Casa Savoia. È un po’ impaurita dalla responsabilità, dalla novità, ma direi felice delle reazioni. Dei messaggi da ragazzi giovani, come lei», ha notato il papà Emanuele Filiberto. Sui social c’è chi la chiama Altezza Reale e dice «sarete sempre Regina dei cuori di tutti coloro che credono nella libertà e che sono disposti a dare la loro vita per il loro paese e per la loro unica sovrana: Vittoria Di Savoia» (Monarchicoliberale). Su Instagram la sedicenne Savoia si firma con la bandiera tricolore italiana. Nessuno stemma sabaudo, solo il tricolore.