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 2024  febbraio 04 Domenica calendario

Alla Lega donazioni a pioggia dalle aziende di trasporti e logistica

MILANO – Tanti bei pensieri sotto l’albero di Natale della Lega di Matteo Salvini: da settembre, e ad esclusione delle erogazioni liberali che gli eletti in Parlamento sono tenuti a versare, sono quasi 700 mila euro le donazioni al partito arrivate da aziende e qualche privato, la maggior parte concentrate tra novembre e dicembre. Ed è bello quando anche le imprese si interessano alla politica, finanziandola, spinte come si immagina dalla voglia di dare un contributo alla vita democratica; di sicuro salta all’occhio – ed è sicuramente casuale – che parecchie di queste società abbiano il loro business nel mondo dei trasporti, della logistica, delle costruzioni (strade e asfalti, ferrovie) e di vari altri appalti pubblici. Proprio laddove opera il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti guidato da Salvini; il quale a partire dal Ponte sullo Stretto promette investimenti a tutto spiano, cioè fondi pubblici, per inaugurare nuovi cantieri da nord a sud.
Piccola premessa iniziale. Donare ai partiti in qualche modo conviene. Per le persone fisiche, le donazioni sono detraibili al 26%, su un massimo di 30 mila euro di contributo. Stesso discorso per società ed enti commerciali. Che sia un privato o che sia un’azienda, c’è un tetto massimo di contributo ed è di 100 mila euro. Dichiarare quali persone o imprese, e con che cifra, finanzino un partito è un obbligo di legge. A scorrere l’elenco delleaziende che contribuiscono per il Carroccio, sono una settantina in tutto, si vede subito che si tratta di piccole e medie imprese. Qualcuna versa 50 mila euro, qualcun’altra anche solo 600.
Come detto, fa impressione il sostegno alla Lega di svariate imprese collegate al mondo del trasporto e delle infrastrutture. Il 13 novembre 2023 la comasca Azeta costruzioni ha bonificato 30 mila euro al partito. «Ci occupiamo della realizzazione, asfaltatura e manutenzione di pavimentazioni stradali collaborando con aziende private, enti comunali e regionali (…) Con l’attestazione Soa, ottenuta nel 2008, l’azienda si dedica ai lavori pubblici aggiudicandosi numerosi appalti», è spiegato sul sito dell’impresa. La Consorzio Italia servizi, che ha versato 15 mila euro il 7 dicembre, si focalizza su infrastrutture e lavori ferroviari, perché «vuole contribuire al miglioramento del sistema dimobilità nazionale, alternativo a quello stradale, attraverso la ricerca delle migliori competenze e delle tecniche più innovative che possono garantire la massima sicurezza dei cittadini». Enrico Folgori è il presidente della Federazione europea operatori della logistica integrata e responsabile Strategia e Sviluppo di Sic Europe, «società leader nel settore del trasporto, della logistica e del facility management» e nella propria veste interviene su argomenti di cronaca battente. «Abbassare i limiti di velocità a 30 all’ora in città significa penalizzare fortemente la filiera del trasporto, con i furgoni che saranno costretti a veder raddoppiati i tempi di consegna e dimezzate le consegne giornaliere», spiegava qualche giorno fa, in una battaglia anti- Bologna condivisa da Salvini. Comunque sia, l’11 dicembre la Sic Europe ha contribuito con 10 mila euro alla Lega.
A farsi una girata sulle homepage delle aziende pro-Lega (Tm 2018, Twe, Stc, Germani, Società nazionale logistica e servizi, Activa, Sicil service, Angelo De Cesaris spa e così via: nomi sconosciuti a chi non conosca bene il settore) è tutta un’immagine di ponti e gallerie, lavori stradali, camion e gru all’opera, riparazioni di rotaie e così via, insomma l’eden del Salvini col caschetto giallo che taglia nastri, visita cantieri e manovra mezzi a favore di telecamera, un po’ più istituzionale rispetto al Salvini in felpa che montava sulle ruspe per minacciare di spianare i campi rom.
Dopodiché l’impresa più generosa con “il Capitano” è nel campo dell’alimentare: sono i 50 mila euro tondi tondi recapitati sui conti di via Bellerio il 27 settembre dalla Italia alimentari spa, gruppo Cremonini, qui sì un vero colosso industriale, «salumi e snack per l’Italia e per il mondo», è scritto sul loro portale. Considerato che Salvini era l’uomo che baciava i salami – da sua famosa clip social del 2020 – l’amore pare ricambiato.