Corriere della Sera, 4 febbraio 2024
Giappone, il prof con la bandana che inguaia Kishida
È un comune professore, insegna Diritto alla Gakuin University di Kobe. Ma si distingue dai colleghi per via della bandana blu che ama indossare e perché è l’uomo che potrebbe aver segnato la fine politica del premier giapponese Fumio Kishida.
Per mesi, Hiroshi Kamiwaki – con l’aiuto di un giornalista del quotidiano del Partito comunista nipponico – ha scavato a fondo nei documenti finanziari presentati dai parlamentari del Partito liberal democratico (Pld), scoprendo una serie di operazioni illecite. I quotidiani del Sol Levante l’hanno ribattezzato «lo scandalo delle cene», quelle organizzate per raccogliere fondi elettorali dalle «fazioni» del Pld. Queste fazioni, vecchie quanto il partito (fondato a metà degli anni Cinquanta, ha governato il Paese per 64 degli ultimi 75 anni), ricordano le correnti dei partiti nostrani, con la differenza che sono formalmente riconosciute, hanno strutture gerarchiche definite e possono ricevere donazioni, ma non direttamente.
Per questo motivo, la prassi è che vengano organizzate delle cene il cui biglietto d’ammissione equivale a un finanziamento politico. Ogni parlamentare deve vendere una «quota» di partecipazioni, le entrate extra finiscono nelle sue tasche. E fin qui nulla di illegale.
Ma Kamiwaki ha scoperto di più: ovvero che sia le fazioni, sia alcuni singoli parlamentari, riportavano nelle dichiarazioni ufficiali – consultabili in Rete – somme minori rispetto a quelle ricevute. Un reato, punibile con 5 anni di carcere, di cui sono al momento accusati dieci membri del Pld: tra il 2018 e il 2022 avrebbero distratto in tutto 970 milioni di yen (circa 6 milioni di euro). Lo scandalo è emerso a novembre e da allora Kishida, per provare a limitare i danni, ha prima promesso di sciogliere le sei fazioni del Pld e ha poi deciso di rinunciare alla guida di quella di cui fa parte, la Kotikai.
Ma la popolarità del premier è crollata, ora si attesta al 21 percento, ed è tutt’altro che sicuro che il suo governo riesca a restare in piedi fino alle elezioni di settembre. C’è chi ne prevede la caduta prima del G7 pugliese in programma per metà giugno.
A dicembre sono saltati quattro ministri. È proprio uno dei subentrati, la ministra degli Esteri Yoko Kamikawa, ad essere tra i papabili per la successione. Nonostante tutto, saranno le manovre politiche delle fazioni (sul cui scioglimento già molti hanno espresso i loro dubbi) a scegliere chi guiderà il partito e il governo nei prossimi anni. Perché, a meno di clamorosi colpi di scena, il Pld sembra destinato a vincere di nuovo alle urne, visto il netto distacco dei partiti d’opposizione nei sondaggi più recenti. Resta comunque l’incognita Kamiwaki: al Financial Times il professore, che finora ha presentato 20 denunce, ha dichiarato che non ha alcuna intenzione di fermarsi: «Ho già scoperto molto. Ma ho indagato solo sulla punta dell’iceberg».