Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  febbraio 04 Domenica calendario

Biden vince le primarie in South Carolina

Orangeburg (South Carolina) Il 2 febbraio in America è il Giorno della Marmotta, quando a un roditore è affidato il compito di predire se ci saranno altre 6 settimane di inverno o una primavera anticipata. Quel giorno la vicepresidente Kamala Harris è apparsa alla storica università nera di Orangeburg, in South Carolina, per motivare gli elettori ad andare, ieri, alle urne nelle primarie democrati-che. L’esito delle primarie, le prime nel calendario democra-tico dopo una modifica voluta da Biden, non era un mistero: avrebbe vinto l’attuale presidente. Come nel film «Ricomincio da capo», con Bill Murray costretto a rivivere il Giorno della Marmotta all’infinito, gli americani si ritrovano di fronte ad una sfida già vista: Biden contro Trump. Ciò su cui erano puntati gli occhi in South Carolina era però l’affluenza alle urne degli elettori neri (la metà dei registrati nelle primarie in questo Stato). Biden dice spesso che deve a loro la presidenza. Non solo l’elettorato nero gli consegnò la nomination democratica (nel 2020 in South Carolina vinse le prime primarie dopo le sconfitte in Iowa, New Hampshire, Nevada) ma gli permise di battere Trump nelle elezioni generali in diversi Stati in bilico come Georgia, Pennsylvania e Michigan. Ora la domanda è: quanto del supporto del 2020 è rimasto? Secondo un sondag-gio del New York Times /Sienna College, Biden ha un appoggio del 71% dell’elettora-to nero in sei Stati in bilico, mentre nel 2020 aveva il 92% a livello nazionale. L’appoggio tra gli uomini afroamericani è al 42% per un altro sondaggio. La campagna di Trump cerca di sfruttare questa vulnerabi-lità: sta valutando come vice il senatore afroamericano della South Carolina Tim Scott.
Qui a Orangeburg, dove nel febbraio 1968 la polizia uccise tre studenti che protestavano per desegregare una sala da bowling, ora la prima vicepresidente nera degli Stati Uniti invita le poche decine di presenti a votare contro «il paese dell’odio e della paura» di Trump oltre a citare risultati della sua amministrazione, come il taglio del costo dell’insulina. Molti elettori che abbiamo incontrato alle urne non erano del tutto soddisfatti dei risultati. Uno di loro ci ha detto: «È un voto soprattutto contro Trump».