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 2024  febbraio 04 Domenica calendario

Salis fu assolta nel 2009

Era in prima linea anche nel 2009, ancora nel centro di Monza, durante un tafferuglio con la Polizia locale, esploso a margine di un presidio organizzato da un gruppo di anarchici. Anche per quella vicenda, così come accaduto per l’assalto al gazebo monzese della Lega del 2017, Ilaria Salis è stata assolta. All’epoca, uno dei coimputati della 39enne lombarda attualmente in carcere a Budapest con l’accusa di aver partecipato a un’aggressione contro due neonazisti, era Paolo Maurizio Ferrari, che oggi ha 78 anni. Si tratta dell’irriducibile del cosiddetto nucleo storico delle Brigate Rosse, arrestato 50 anni fa a Firenze, e successivamente detenuto per 30 anni in carcere in seguito a vari reati, a partire dal sequestro del sostituto procuratore di Genova Mario Sossi, risalente al 1974. Nel 2009 Ilaria Salis militava attivamente nell’area anarchica del milanese, dalla quale ha preso le distanze negli ultimi anni, come ribadito pubblicamente dal padre. A maggio di quell’anno, i dimostranti anarchici, tra cui Ferrari (già arrestato un mese prima con i No Tav), avevano appena terminato un volantinaggio contro la Croce Rossa, accusata di trarre profitto dai conflitti internazionali. Scoppiò all’improvviso una zuffa con alcuni vigili di Monza (la città in cui è cresciuta Salis) che avevano chiesto i documenti ai presenti. Il fatto si era verificato in via Italia, la stessa strada teatro dei disordini davanti al gazebo leghista avvenuti quasi 10 anni dopo, durante il passaggio di un corteo dei centri sociali. Episodio citato dal partito di Matteo Salvini, e finito al centro di polemiche in questi giorni di mobilitazione per chiedere il rispetto dei diritti della cittadina italiana e condizioni di detenzione dignitose. Il processo ha stabilito che la donna in realtà allontanò un compagno facinoroso, contribuendo di fatto a calmare la situazione. E anche per lo scontro con la Polizia locale del 2009, il Tribunale di Monza in composizione monocratica (giudice Pierangela Renda) nel 2013 ha assolto tutti gli imputati.