Corriere della Sera, 4 febbraio 2024
il duro scontro tra fisco e guacamole
Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo vuole combattere l’evasione fiscale anche sul web e sta lavorando con l’Agenzia delle Entrate per utilizzare le informazioni dei social network. Per dire, uno va in vacanza ai Caraibi, alle Isole Fiji, alle Maldive e sente forte l’impulso di condividere con gli amici la sua piccola fetta di paradiso (fiscale). Zac!, interviene Leo con il «data scraping» (l’estrazione di informazioni dai siti web), confronta l’esibito tenore di vita con la denuncia dei redditi e si comporta come Robin Hood.
Del resto, l’Italia ha raggiunto il triste primato dei cento miliardi di evasione fiscale (uno scandalo) e il Fisco è rassegnato a recuperare una porzione minima dei 1.206 miliardi di euro di crediti esigibili. Qualcosa bisogna pur fare, anche se la Lega parla già di persecuzione dei cittadini.
Qui entra in gioco un’altra componente. Saranno più forti il senso di impunità e il narcisismo dei vacanzieri che vorranno instagrammare la loro felicità sui social, mostrando isole e ristoranti esclusivi, o il timore del controllo affidato ai segugi digitali del Fisco?
Il nostro senso civico sarà così scarso che all’intelligenza artificiale opporremo subito quella dell’evasore, ben più sofisticata e perversa, e la vita sui social continuerà a essere piena di palme e bambù, di guacamole e piña colada?