Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  febbraio 03 Sabato calendario

Giustizia. Quanto costa difendersi anche quando non si hanno colpe

Caro direttore, scrivo per lamentarmi del costo della giustizia. Nel 2020 io, mia sorella e mia madre siamo state citate presso la Corte d’Appello di Roma da alcune agenzie di recupero crediti a causa del fallimento di un nostro zio di secondo grado.
Nella citazione si diceva che nostro padre era il fratello di tale zio. Nostro padre non era il fratello ma il cugino, come si poteva facilmente evincere richiedendo un certificato storico di famiglia di nostro nonno. Certificato che mia sorella ha facilmente reperito.
Essendo state citate, ci siamo affidate a un avvocato per timore di non poter dimostrare questa cosa ovvia e semplice da sole in tribunale. L’avvocato ci ha chiesto una parcella di 14.000 euro al netto di spese generali come da parametri forensi (15%), oneri previdenziali (4%) e Iva (22%). Questi 14.000 euro sono diventati alla fine del procedimento più di 20.000 euro.
Ovviamente, dopo quasi tre anni abbiamo vinto. Non essendo nostro padre fratello ma cugino di nostro zio. Il giudice ha fatto pagare a chi ci aveva fatto causa circa 6.500 euro al netto di tutte le spese di cui sopra.
Alla fine della fiera, noi che siamo state citate per un motivo palesemente falso, per difenderci da un’accusa che era certamente sbagliata, abbiamo comunque speso circa 11.000 euro.
Trovo questa cosa assurda e inqualificabile! Non so se sia il nostro avvocato che ha preteso una parcella troppo alta o se sia il giudice ad aver valutato male le spese, ma non è giusto che dei cittadini accusati di una cosa falsa (la cui falsità può essere provata molto semplicemente) siano costretti a rimetterci molti soldi. Non è possibile che la giustizia funzioni in questo modo!
Che degli avvocati e dei giudici abbiano dovuto perdere tempo per una questione facilmente risolvibile, chiedendo un certificato storico di famiglia! Che dei cittadini siano costretti a spendere decine di migliaia di euro per una questione facilissimamente falsificabile!
Per fortuna abbiamo quei soldi, ma ritengo inaccettabile dover spendere tale cifra perché qualcuno un giorno si sveglia e intenta una causa palesemente falsa! Vorrei che questa cosa si sapesse perché penso che ci siano moltissime persone che hanno dovuto subire questa ingiustizia.
Velia Minicozzi