la Repubblica, 3 febbraio 2024
I giovani americani vanno a nanna presto
«Senza le mie sedici ore di sonno mi sento disperato»: Woody Allen lo diceva già inManhattan, il film del 1979 considerato la sua dichiarazione d’amore alla città di New York. Quasi mezzo secolo dopo i giovani americani hanno scoperto che aveva ragione. E così, ore piccole, addio. Millennials e Generazione Z vanno a letto presto e dormono a lungo. Altro che feste, discoteche e lunghe serate in bar aperti fino a notte. Secondo i dati appena pubblicati dall’American Time Use Survey (quella parte dell’Ufficio censimenti americano che si occupa di indagare sull’uso che i cittadini fanno del tempo) nel 2022, ultima ricerca disponibile, i giovani fra i 18 e i 35 anni hanno dormito mediamente 9 ore e 28 minuti. Un aumento dell’8 per cento rispetto a dieci anni prima, dice RentCafé che invece si occupa di indagini immobiliari ed ha declinato quei numeri per stabilire gli orari più tranquilli nei condomini: fra le 23 e le 8 del mattino.
Secondo i dati relativi al gennaio 2024, ricavati dalle indagini dell’azienda Sleep Number (produttrice di “letti intelligenti” capaci di registrare le abitudini di chi li usa), i ragazzi vanno a letto mediamente alle 22.06. Perfino nei weekend. Addirittura 12 minuti prima di un anno fa: a gennaio 2023 la luce si spegnava infatti alle 22.18. Decisamente in anticipo rispetto alla media nazionale: secondo la popolare app di monitoraggio del sonno Sleep Cycle, in America si va a letto alle 23.17: ma questo perché le abitudini degli over 35 non sono significativamente mutate.
A determinare in buona parte il cambiamento, lo confermano una serie di esperti al Wall Street Journal che ha sollevato il caso, hanno contribuito le abitudini assunte durante la pandemia e il successivo smart-working. Prima del 2020, lo conferma una ricerca dellaJohns Hopkins University, i più giovani andavano a letto a orari ben diversi, soprattutto venerdì, sabato e domenica. Tanto che la rivistaChronobiology International
nel 2018 aveva lanciato un preciso allarme denunciando gli effetti della privazione del sonno sull’andamento scolastico e lavorativo, insieme all’aumentare di malattie cardiovascolari, tumori e diabete.
Altri tempi, è proprio il caso di dirlo. L’era Covid e il lavoro da casa hanno scatenato quella che gli studiosi dell’American Psychological Association hanno già da tempo definito “sindrome della Caverna”, ovvero la difficoltà ad uscire dall’isolamento e riprendere una vita sociale piena che quasi tutti hanno sperimentato dopo la fine della pandemia. Lo smart-working ha poi cancellato l’abitudine di intrattenersi con i colleghi a cena odi vedere gli amici prima di rientrare a casa. Ma secondo John Winkelman, responsabile del programma di ricerca clinica sui disturbi del sonno presso il Massachusetts General Hospital di Boston, quella pausa ha dato soprattutto nuova consapevolezza sui benefici del dormire bene ai più giovani. Fin troppo, aggiunge: «Fra app e altri sistemi di monitoraggio la gente è diventata fin troppo nevrotica al riguardo. Non è tanto andare a letto presto che fa bene – a meno che non ci si debba svegliare alle 3 del mattino – ma dormire con regolarità, concedendosi almeno 7-9 ore di riposo».
Di sicuro, la nuova routine dei giovanissimi è stata già registrata dai ristoratori. La fascia oraria precedentemente meno frequentata, quella fra le 16 e le 18, è ora gettonatissima e costituisce ben il 31 per cento delle prenotazioni: prima della pandemia si fermava al 17 per cento. Di conseguenza, anche la percentuale di prenotazioni fra le 18 e mezzanotte è diminuita. Contrariamente al passato ora, in città come New York o Los Angeles, più si fa tardi e più diventa facile prenotare un tavolo. A New York la tendenza ha spinto addirittura a lanciare una nuova moda di party diurni organizzati in orari un tempo destinati alle “feste dei bambini”. Alcuni bar stanno sperimentando i pomeriggi danzanti dedicati a coloro che vogliono divertirsi anche se il sole splende ancora. Come accade al Joyface, fra la settima strada ed Avenue C, nell’East Village, cocktail- bar alla moda in stile anni Settanta. Tra mirror ball – la palla specchiata un tempo cuore di tutte le discoteche – e materassi ad acqua, qui i party a tema iniziano alle 17 e terminano alle 20. Eventi frequentatissimi, con liste d’attesa di centinaia di persone. Poi tutti a nanna. Pronti a dormire fino al 2173. Come ne Il Dormiglione, del solito Woody.