Corriere della Sera, 3 febbraio 2024
Le Pen e la tentazione Conservatori
BRUXELLES A destra nel Parlamento europeo le truppe sono in movimento in vista delle elezioni. I sovranisti di Identità e democrazia e i conservatori dell’Ecr sono dati dai sondaggi in crescita, ma con uno scarto di una decina di seggi. Il premier ungherese Viktor Orbán sa bene come giocare le proprie carte (dovrebbe portare a Strasburgo circa 10 deputati). Il Rassemblement national varrebbe 27 seggi e già si parla di un possibile avvicinamento tra Marine Le Pen e Giorgia Meloni, anche se non si sono mai amate.
Due giorni fa Orbán ha detto che il suo partito Fidesz, uscito dal Ppe prima di esserne espulso, entrerà dopo il voto nell’Ecr di Meloni. Entrambi erano a Bruxelles per il vertice Ue sui fondi per l’Ucraina e la leader di FdI ha usato la sua amicizia per facilitare la mediazione. Lo stesso giorno Gunnar Beck, eurodeputato tedesco di Alternativa per la Germania (AfD) e vicepresidente di Id, di cui fanno parte anche Lega e Rassemblement national, ha spalancato le porte del gruppo a Orbán in un’intervista al sito Euractiv: «Fidesz sarebbe il benvenuto qui nell’Id se richiedesse l’adesione», ha detto e ha aggiunto che «i legami personali di amicizia tra Viktor Orbán e Marine Le Pen sono forti». Scricchiola invece l’alleanza tra AfD e Le Pen dopo lo scandalo della conferenza segreta di Potsdam in cui anche membri dell’AfD hanno discusso di «ri-migrazione», cioè di come deportare in Africa 2 milioni di migranti e cittadini con passaporto tedesco che faticano a integrarsi. Il 25 gennaio in una conferenza stampa a Parigi, Le Pen ha detto che «dovremo discutere differenze così importanti e vedere se avranno o meno conseguenze sulla nostra capacità di lavorare insieme nello stesso gruppo» a Strasburgo. Se ci fosse la scissione, Id perderebbe i 27 seggi francesi contro gli 8 della Lega e i 21 di Afd (secondo i sondaggi). Fidesz sull’Ucraina è più vicino all’Id ma farne parte vuol dire subire il «cordone sanitario» ed essere esclusi da tutte le cariche. Dell’Ecr fanno parte partiti di premier (Meloni e Fiala) ed ex premier (Morawiecki). Restano le divergenze politiche tra Meloni e Le Pen, con la forte connotazione atlantista dell’Ecr. Ma il dialogo aperto permetterebbe alla leader francese di «uscire dal tête-à-tête con un Salvini più debole che mai», osservata ieri Le Monde. A FdI sono per ora attribuiti 23 seggi. L’Ecr con i nuovi acquisti potrebbe diventare il terzo gruppo dietro a Ppe e S&D. Le nuove alleanze saranno decise dopo le urne, quando tutti faranno pesare i propri numeri.