Corriere della Sera, 3 febbraio 2024
L’addio di Bruce Springteen alla mamma
Un breve filmato di madre e figlio che ballano sul patio di una villetta, d’estate, al suono della musica di Glenn Miller. Così Bruce Springsteen ha salutato, su Instagram, sua madre Adele Ann Zerilli morta a 98 anni.
«Una strada vecchia e sporca sotto la pioggia e la neve / Un ragazzino e sua madre al freddo davanti alla vetrina di un brutto negozio di strumenti musicali / Quella notte in cima all’albero di Natale brilla una bellissima stella / E sotto l’albero, una chitarra giapponese nuova di zecca».
Senza la prima chitarra di Bruce Springsteen non ci sarebbe stata la sua musica perché nella vita avrebbe fatto qualcosa d’altro – niente «Born to Run», niente «Nebraska», niente «Tenth Avenue Freeze-out», niente di niente – e quella chitarra fu un regalo, di nascosto da papà Dutch renitente all’idea di un figlio rockettaro, della dolcissima mamma Adele. Adele Ann Zerilli in Springsteen, segretaria italoamericana che amava la musica, la cui morte a 98 anni è stata appena annunciata dal «Boss» via Instagram con la solita mancanza di retorica: un breve filmato di madre e figlio che ballano sul patio di una villetta, d’estate, al suono della musica di Glenn Miller. E l’epigrafe: «Adele Springsteen – 4 maggio 1925 – 31 gennaio 2024». Accompagnata da un’altra citazione di «The Wish», il desiderio, la canzone-lettera d’amore che Bruce le dedicò nel 1998, che si conclude con le parole «adesso sono vecchio ma mi riconoscerai subito, troveremo un bar di rockettari e andremo a ballare».
Papà Dutch è morto nel 1998, e se Bruce alla signora Adele ha dedicato un capolavoro come «The Wish» a lui ha dedicato il flusso di coscienza, quasi un confessionale o una seduta analitica, dal palco di Springsteen on Broadway, otto anni fa. Clarence Clemons, Big Man, il suo fratello musicale della E Street Band, è scomparso tredici anni fa («Senza di lui è come se non ci fosse più la pioggia, come se non ci fosse più l’aria. Come se non ci fosse più una parte della mia vita», spiegò il Boss in un’intervista con il Corriere ). La signora Adele era malata da un decennio, protetta dall’affettuoso riserbo familiare e dal rispetto dei fan: si sapeva soltanto che con l’età era finita avvolta dalle nebbie del morbo di Alzheimer, nient’altro.
«Danza con me» le disse quarant’anni fa, durante un concerto al quale come sempre lei assisteva sorridente nel backstage, e la signora Adele ballò sulle note di «Dancing in the Dark», una scena destinata attraverso le ere geologiche della carriera di Springsteen a ripetersi regolarmente, tra il boato del pubblico e la gioia dei fotografi, madre e figlio che ballano insieme nella gioia di un sogno – la gloria musicale – diventato realtà.