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 2024  gennaio 31 Mercoledì calendario

Intervista a Piersilvio Berlusconi

«L’isola dei famosi torna ad aprile e a condurla sarà Vladimir Luxuria: sono convinto che sia la persona giusta. La stimo come persona e come professionista. Nell’Isola ha fatto il percorso completo, da concorrente (che ha vinto) a inviata, a opinionista. La sua sensibilità ed esperienza la fanno la persona giusta per come vogliamo diventi il programma: fuori dalle vecchie logiche e con una nuova narrazione un po’ più profonda. Non è una novità che si voglia cambiare passo e, come nel Grande Fratello, accostare famosi a sconosciuti. Abbiamo visto che la cosa funziona e paga».Pier Silvio Berlusconi convoca la stampa per raccontare le meraviglie del digitale e l’importanza che sta assumendo all’interno del suo gruppo finora vissuto soprattutto di tv lineare. Ed è anche l’occasione per smentire le mille voci che lo vorrebbero tentato dalla politica a trent’anni dalla discesa in campo di papà Silvio, scomparso il 12 giugno di un anno fa. «La mia posizione è sempre la stessa. Vero è che mi tirano sempre in ballo, e non parlo solo dei giornali, ma anche personalmente. Forza Italia può fare un buon lavoro e Antonio Tajani è la persona giusta. Ha una leadership basata su una qualità importantissima: la serietà dimostrata col suo lavoro prima di tutto nel governo. Non si tratta di sostituire la leadership di mio padre, che è impossibile. Ma di creare le condizioni per cui ci sia una squadra di persone che porta avanti ciò che mio padre ha creato. Squadra che va arricchita anche con presenze giovani, che possano crescere». Un giudizio sul governo? «Ne ho una visione positiva: gli indicatori macroeconomici sono tutti positivi. E non penso che sia un caso». Ma Mediaset è anche il primo editore italiano nell’era della total audience, che dal 2024 diventa uno degli standard di rilevazione degli ascolti. Per questo è nato il Digital media hub di Mfe-Mediaset per la copertura pubblicitaria del mondo digitale, con un team di 130 professionisti tra Italia, Spagna e Gran Bretagna. Secondo Berlusconi dal governo «servirebbe maggior attenzione nella creazione e nella tutela di campioni nazionali ed europei, che vuol dire stabilire regole più precise per le attività dei giganti del web, passo indispensabile verso cui l’Europa deve andare».Tornando alle reti analogiche, perché sono sempre loro a essere nel suo cuore, oltre che centrali nel suo business di editore televisivo, arrivano gli argomenti più caldi. Per esempio l’intervista a Paolo Bonolis de La Stampa ha fatto un qualche scalpore e smosso le acque. In genere molto diplomatico, tuttavia si scioglie quando si trova a rispondere alle domande di pochi giornalisti e non di un’intera platea.Che cosa farà Ilary Blasi?«Resta con noi. Vogliamo lavorare con lei per una nuova fase della sua carriera legata all’intrattenimento puro. Comunque in estate sarà ancora lei a condurre Battiti Live»Cosa ne pensa di come ha gestito la propria immagine dopo la separazione?«Che forse io mi sarei esposto meno... Ma che genio chi le ha pensato i titoli del docufilm Netflix; Unica, e del libro, Che stupida».E delle affermazioni di Bonolis di voler lasciare? Sia Mediaset che (forse ) la tv in assoluto?«Che mi ha stupito. Ci siamo visti di recente e non mi era arrivato nessun segnale in questo senso. Non avevo colto difficoltà nel nostro rapporto. Lo stimo e gli siamo grati per quanto ha fatto negli anni: da noi ha fatto davvero tutto. Ha sempre trovato massima disponibilità ad accogliere ogni sua proposta. E ancora lo siamo. Si tratti della prima o della seconda serata. Il contratto è scaduto, è vero, ma comunque è già previsto che nel 2025 torni alla conduzione di Avanti un altro».L’addio di Chiambretti invece è certo?«Ho affetto estima per lui, ma penso che sia giusto che vada in Rai a fare ciò che più ama e sa fare. Non lo vedo come un fatto negativo o un voler passare alla concorrenza. Sappia solo che potrà sempre considerare Mediaset come casa sua».Amadeus a Mediaset: cosa c’è di vero?«Lo sento ma non c’è in ballo nessuna offerta per portarlo a Canale 5, mai parlato con lui di questo».Bianca Berlinguer come ha preso il fuori onda di “Striscia”? Soddisfatti sul suo arrivo a Rete4?«È matura abbastanza per capire che Striscia fa Striscia. Comunque, non ne abbiamo mai parlato. Il suo day time è stato in linea con le nostre attese, considerando quanto è compressa dagli altri programmi in onda in quella fascia, e ottimo è anche il prime time. Guardatela perché ci saranno novità. Sapete chi me l’ha consigliata? Mia madre, a cui piaceva molto. Come le piace Luxuria, che trova brava, gentile, simpatica. E parlo di una signora di oltre 80 anni».Nell’omaggio a Maurizio Costanzo vedremo Maria De Filippi affiancata da Fabio Fazio. Nessun tentativo di averlo a Mediaset?«Ci abbiamo provato anni fa. Ma il rapporto costi-ricavi ce lo rende inavvicinabile. L’operazione Costanzo è tutta opera di Maria. Siamo molto contenti di ospitarla sulla rete che per anni è stata di Maurizio».E Gerry Scotti? Anche il suo contratto è in scadenza.«Ah, sì sono tanti a scadere... Scotti non so come trovi la forza di fare tutto quello che fa, in programma questa primavera ha di tutto, prima serata e access».Anche “Io canto”?«Al momento stiamo lavorando a un’edizione primaverile senza di lui. Sarà un Io canto Family: un bambino affiancato da un adulto della sua famiglia. Però non c’è ancora un conduttore, solo varie ipotesi. Mi fa sorridere che la Rai abbia appena annunciato The Voice Generation. Auguri».A proposito di Rai: cosa pensa dell’ipotesi di alzare, seppure di poco, il tetto pubblicitario?«Sarebbe una mossa sbagliata per la Rai, che non avrebbe garanzia di maggiori ricavi. Noi ci difenderemmo alla grande. Sarebbe però devastante soprattutto per gli altri editori. Io penso invece che in Rai ci sarebbe un grande lavoro da fare: rimettere a fuoco ciò che è servizio pubblico e rimodulare meglio l’offerta. Non dico che la Rai debba mandare in onda documentari in bianco e nero, ma che il telegiornale del primo canale pubblico sia impacchettato in mezzo a due giochi a me fa un po’ strano». —