Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  gennaio 31 Mercoledì calendario

I REALI INGLESI MEJO DEL VATICANO – L’“ECONOMIST” HA CALCOLATO CHE I WINDSOR PAGANO AL COMUNE DI LONDRA UNA TASSA IRRISORIA PER LA RESIDENZA DI BUCKINGHAM PALACE: APPENA 2.000 EURO L’ANNO, QUANTO UN TRILOCALE NELLA SPERDUTA PROVINCIA DEL REGNO UNITO – IL TRATTAMENTO DI FAVORE ALLA CASA DI RE CARLO III È DOVUTO ALL'INSERIMENTO DEL PALAZZO NELLA CATEGORIA DELLE PROPRIETÀ STORICHE…    -

(ANSA) - Suscita qualche polemica e molte perplessità sui media la rivelazione sulla tassazione comunale bassissima di cui continua a godere Buckingham Palace, maestosa residenza reale di rappresentanza di casa Windsor nel cuore di Londra, a paragone di milioni di banali abitazioni ordinarie del Regno Unito. La reggia, stando ai calcoli dell'Economist, versa annualmente non più di 1828 sterline alla municipalità londinese di Westminster (poco più di 2000 euro), per la cosiddetta Council Tax: balzello che pende sua ciascuna casa del Regno, a carico di proprietari o inquilini. Una somma ridicola, secondo molti, pari a quella di un qualunque appartamento di 3 stanze a Blackpool, grigia città costiera del profondo nord dell'Inghilterra. E più bassa di di quanto richiesto a quasi a quasi metà dei sudditi residenti in abitazioni qualunque (il 46% del totale).

Il trattamento riservato alla casa ufficiale di re Carlo III (dove peraltro il monarca non abita) è frutto dell'inserimento del palazzo nella categoria H - lontana dai costi imposti alle tantissime case londinesi di categoria A o B - per ragioni storiche o privilegi consolidati vecchi di decenni.

Non è dunque imputabile alla responsabilità del sovrano in carica, succeduto alla madre Elisabetta II meno di un anno e mezzo fa (e al momento convalescente per i postumi di un intervento chirurgico di routine alla prostata): sovrano a cui tuttavia qualcuno chiede conto ora dell'impegno verso uno snellimento delle strutture e dei costi di corte.