il Fatto Quotidiano, 29 gennaio 2024
Un negozio di alcolici in Arabia
In Arabia Saudita sta per aprire il primo negozio di liquori del Paese, rivolto esclusivamente ai diplomatici, rompendo con decenni di severo divieto di alcol. Lo store – che aprirà i battenti nelle prossime settimane nel quartiere diplomatico di Riad – sarà “strettamente riservato” ai non musulmani. Da quando è stato ufficialmente proibito nel 1952, il regno ha severamente vietato le bevande alcoliche, senza nemmeno le limitate eccezioni come nei vicini Emirati Arabi Uniti e Qatar. Il consumo clandestino di alcol è sempre esistito nel Paese – con funzionari stranieri che lo importavano tramite borse diplomatiche – il nuovo negozio segna la prima vendita legale di bevande alcoliche. È una mossa che probabilmente farà arrabbiare molti musulmani conservatori ma arriva per frenare lo “scambio improprio” di alcol tra le residenze diplomatiche. Mercoledì scorso una dichiarazione del governo ha annunciato “un nuovo quadro normativo… per contrastare il commercio illecito di beni e prodotti alcolici ricevuti dalle missioni diplomatiche”. Ci saranno delle quote per le importazioni di alcolici anche per i diplomatici, recita il comunicato. Il principe ereditario Mohammed bin Salman sta promuovendo una serie di riforme sociali nel regno come parte della sua tanto pubblicizzata “Vision 2030”. Ha revocato il divieto di guida per le donne nel 2018 e ha consentito concerti e l’apertura dei cinema, anche se ha imposto una dura repressione nei confronti dei critici sia liberali che conservatori e ha soffocato il dissenso, anche nel sangue come nel caso di Jamal Kashoggi. Il divieto per l’alcol, del 1952, arrivò dopo un incidente che coinvolse il principe Mishari bin Abdulaziz Al Saud e un diplomatico britannico. Durante una festa organizzata dal diplomatico il principe diciannovenne lo uccise dopo che si era rifiutato di servirgli altro alcol. In seguito all’omicidio – che vide il principe condannato all’ergastolo –il re Abdulaziz Ibn Saud bandì tutti gli alcolici nel Paese. Finora le condanne per consumo di alcol potevano essere scontate con multe, carcere, fustigazione pubblica per i sauditi e la deportazione per gli stranieri.