Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  gennaio 27 Sabato calendario

Periscopio


Inchiesta del New York Times: «Detenuti palestinesi spogliati e picchiati. Trattamento disumano». l’Unitasky.

[A proposito di disumanità, una notizia chissà perché trascurate da NYT e Unitasky]: l’ex ostaggio Aviva Siegel racconta che gli ostaggi di sesso maschile e femminile vengono vestiti come bambole e costretti a subire violenze sessuali dai terroristi di Hamas. ilgiornale.it
Due manifestazioni spontanee di protesta contro Hamas sono state segnalate nel sud della Striscia di Gaza da fonti locali. Nella prima, a Rafah, i dimostranti hanno invocato ieri l’abbattimento del regime di Hamas e hanno denunciato che i suoi membri si comportano come «pescecani di guerra» in quanto – è stato affermato – si appropriano d’aiuti umanitari per rivenderli poi a prezzi maggiorati alla popolazione. HuffPost.
Centinaia di manifestanti hanno bloccato il valico israeliano di Kerem Shalom con la Striscia impedendo ai camion degli aiuti d’entrare a Gaza. I manifestanti hanno dichiarato che «nessun aiuto verrà inviato. Fino al ritorno dell’ultimo dei rapiti, nessun equipaggiamento sarà trasferito al nemico». Tra i partecipanti alla protesta ci sono membri delle famiglie dei soldati caduti nelle battaglie di Gaza. rappresentanti delle famiglie dei rapiti, riservisti e civili evacuati dal nord e dal sud. Altre proteste esplodono anche nella capitale Tel Aviv. La Stampa sera (topnews@newsletter.lastampa.it).
Gli stessi militari israeliani hanno ammesso che la gran parte delle vittime del 7 ottobre le hanno fatte loro per non permettere ad Hamas di prendere ostaggi… Ma di che cazzo stiamo parlando. Gabriele Muccino, regista di cui non ho mai visto un film e ora capisco perché (Roberto Gressi, Repubblica).
Mercoledì 24 un aereo russo è precipitato nella regione di Belgorod. Lo scambio di accuse tra Kiev e Mosca è stato immediato. Secondo il Cremlino il velivolo trasportava 65 prigionieri di guerra e 6 membri dell’equipaggio. Kiev conferma lo schianto ma contesta la versione russa: «Trasportava sistemi missilistici». repubblica.it

Zelensky chiede un’indagine internazionale sull’aereo russo abbattuto. [Ma] il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha deciso di riunirsi per discutere le accuse di Mosca. Linkiesta.
Quella degli ucraini è «una guerra tra maiali nel loro trogolo», ha dichiarato Dmitri Medvedev riferendosi alle fratture nei «vertici dell’élite neonazista» sulla guerra riportate dai media. Ansa.
[Ricordiamo a chi] rilancia pittoresche lezioni di «controstoria» sull’indipendenza dell’Ucraina che la prima Costituzione ucraina risale al 1710. (…) Nel corso dei secoli l’identità ucraina fu costantemente soffocata dall’impero zarista che ne abolì la lingua, saccheggiò i territori e perseguitò gl’intellettuali [che s’erano opposti] al processo di russificazione forzata avviato dai Romanov, deposti nel 1917. In quell’anno – durante la rivoluzione di febbraio – l’associazione dei progressisti ucraini convocò la Tsentralna Rada, cioè il governo formato dal Consiglio nazionale ucraino. Durò poco, perché l’anno dopo i bolscevichi di Mosca bombardarono per 11 giorni la Capitale, che il 22 gennaio 1918 aveva proclamato l’indipendenza della Repubblica popolare ucraina. In seguito le milizie guidate dal direttorio di Symon Petliura ripresero per qualche mese Kiev, che fu poi nuovamente invasa e razziata dai bolscevichi. Giorgio Provinciali, La ragione.

È compatibile la presenza d’un partito [la Lega di Salvini] compromesso con Russia Unita in un governo democratico dell’Europa occidentale in lotta per la sopravvivenza dell’Ucraina? Domenico Cacopardo, ItaliaOggi.
Trump vince ma non stravince. I media italiani invece fanno finta di capire l’opposto. ItaliaOggi.
Bisogna prestare un po’ d’attenzione all’emorragia di voti che Trump ha tra repubblicani moderati e soprattutto indipendenti. Una delle indicazioni del voto nel New Hampshire è quella d’aver reso possibile una vittoria di Joe Biden per il rotto della cuffia. Federico Rampini, Tagadà.
Harvard. [Bisogna pur dire che] Claudine Gay, prima donna afro in tre secoli e mezzo di storia dell’ateneo di Boston, è stata cacciata perché difendeva il principio costituzionale della libertà di parola invocato dagli studenti che hanno protestato contro Israele e a favore dei palestinesi. A premere per le sue dimissioni sono stati soprattutto i grandi donatori (per parte importante israeliti) che hanno fatto apertamente pesare i loro finanziamenti a sette o otto zeri in dollari nell’imporre quali idee debbano o non debbano circolare ad Harvard e quali accademici debbano governare l’ateneo e come. (…) Dopo decenni d’ideologia accademica politically correct, robuste porzioni di studenti di Harvard, Penn, Columbia e Stanford si sono ritrovate a sfidare l’accusa d’antisemitismo e a esercitare il diritto di critica verso lo Stato ebraico, non diversamente dai loro nonni sessant’anni fa contro la guerra in Vietnam. Nicola Berti, ilsussidiario.net (da Italia Oggi).

Nei Vangeli i ladri hanno un buon numero d’apparizioni e, sebbene il loro operato sia censurabile, esso può diventare un ammonimento salutare contro il vizio dell’avarizia. Francesco I (da famigliacristiana.it).
Secondo Hammond, che l’aveva sentito tra la bisboccia / da un uomo che aveva conosciuto il prete che era il cappellano in servizio / la mattina che l’ultimo uomo fu impiccato nel Carcere di Crumlin Road / quel che l’uomo disse mentre stringeva mani e andava verso il boia / fu: «Padre, questa sarà una bella lezione per me». Seamus Heaney, La lezione (in Electric Light, Mondadori 2003).
Se Papa Bergoglio non ci fosse bisognerebbe inventarlo. L’Opinione delle Libertà.
Non c’è niente di equo nel fatto che Marlene Dietrich sia nata con delle belle gambe, che tutti noi amiamo guardare; o nel fatto che Muhammad Ali sia nato con le qualità che fanno di lui un grande campione. Ma d’altra parte, i milioni di persone che hanno trovato piacevole guardare le gambe di Marlene Dietrich o seguire uno dei combattimenti di Muhammad Ali hanno tratto un vantaggio dall’ingiustizia compiuta dalla natura nel produrre una Marlene Dietrich e un Muhammad Ali. Che razza di mondo sarebbe se i suoi abitanti fossero tutti copie uno dell’altro? Milton & Rose Friedman, Liberi di scegliere, IBLlibri 2013.
Chi resiste all’adulazione non merita d’essere adulato. Roberto Gervaso