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 2024  gennaio 21 Domenica calendario

Debiti e ricchezza finanziaria

Un agile volumetto per metterci davanti a scomode verità. Franco Tutino ci ricorda che il debito accumulato da settore pubblico, famiglie e imprese ha raggiunto livelli mai sperimentati in passato e soprattutto è aumentato a velocità vertiginosa a partire dagli anni Ottanta. Il che pone numerosi e inquietanti interrogativi: saranno in grado i debitori di onorare gli impegni presi, ma soprattutto, quali sono le cause che hanno determinato questo cambiamento epocale e quali le conseguenze economiche e sociali?
Tutino non dimentica che il debito ha due facce: a fronte di una montagna di debiti c’è una corrispondente montagna di ricchezza finanziaria, anch’essa di dimensioni record. Ma non c’è bisogno di scomodare Hemingway per ricordare che questo divide il mondo in due: quelli che hanno e quelli che non hanno. E qui sta il problema. I dati sulla distribuzione dei redditi e della ricchezza sono impressionanti. Nel mondo, a fine settembre 2020, i soggetti con un patrimonio superiore a un miliardo di dollari (poco più di 2mila) avevano complessivamente superato 10,2 trilioni di dollari, cioè circa cinque volte il Prodotto lordo italiano. Ma quello che più colpisce è che la ricchezza media di questi superpaperoni è quasi 25mila volte quella degli italiani. Anche per essi vale ovviamente quanto diceva il vecchio Trilussa sulle statistiche e sui polli. L’Italia è il Paese con una ricchezza (finanziaria e immobiliare) delle famiglie fra le più alte al mondo, ma anche il Paese in cui la distribuzione del reddito è sempre più asimmetrica.
La Banca d’Italia ha ampiamente documentato il fenomeno e ha dimostrato con rigorose metodologie che l’Italia è il Paese europeo in cui i redditi di lavoro sono cresciuti meno e in cui le disuguaglianze sono aumentate di più. Il debito delle famiglie è quindi aumentato rapidamente, anche se è ancora inferiore agli altri Paesi industrializzati. L’Istat dal canto suo ha documentato che oggi l’8,3 per cento del totale delle famiglie italiane si trova in condizione di povertà assoluta (erano il 7,7 nel 2021), coinvolgendo 5,6 milioni di persone, cioè quasi il 10 per cento della popolazione
Insomma, in tutti i Paesi, l’aumento della ricchezza finanziaria si è accompagnato all’aumento delle diseguaglianze: fra Paesi e all’interno di ciascun Paese, fra individui. Pochi economisti lo avevano percepito per tempo. Fra questi Federico Caffè, opportunamente citato, che ci ricordava quasi 40 anni fa che «l’elenco degli innumerevoli costi umani attesta come la concezione attuale del benessere si sia discostata da quella che stava a cuore, ad esempio, ad Alfred Marshall. Al posto degli uomini abbiamo sostituito numeri e alla compassione nei confronti delle sofferenze abbiamo sostituito l’assillo dei riequilibri contabili».
Ed era soltanto l’inizio. Da allora, con una forte accelerazione nel corso degli ultimi decenni, la realtà economica e sociale si è mossa a livello globale verso arricchimenti e verso povertà, inseguite e osannate le prime, sofferte le altre o addirittura additate da forze politiche conservatrici sempre più ampie come invasioni di migranti poveri che abbassano i livelli salariali e il tenore di vita dei residenti.
In altre parole, lo sviluppo economico degli ultimi decenni è anche caratterizzato da quella che potremmo definire la trilogia della povertà: diminuzione della quota di reddito dei lavoratori, aumento dei debiti delle famiglie, aumento delle fasce di reddito a reddito basso o addirittura inferiore a quello di sussistenza. Il tutto nell’indifferenza dei più come testimonia la vignetta feroce di Altan: il bambino (con muso da porcellino): «Si allarga la forbice fra ricchi e poveri». Risposta del padre-porcello: «Mi stai diventando sentimentale?».
Il libro di Tutino è volutamente divulgativo, perché vuole sensibilizzare l’opinione pubblica ad un problema che sta diventando sempre più grave. È opera di un economista che non dimentica che la sua scienza si chiama “economia politica” (con un aggettivo non meno importante del sostantivo) e che i rapporti sociali non possono essere lasciati fuori dalla finestra solo perché non ingabbiabili in sofisticati modelli econometrici. Proprio per questo è un’opera altamente importante e utile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Franco Tutino
Dalla parte del debito. Finanza globale
e diseguaglianze
Rubbettino, pagg. 166, € 16