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 2024  gennaio 26 Venerdì calendario

HOLLYWOOD IN BAMBOLA – LA BUFERA SULLE MANCATE NOMINATION AGLI OSCAR DI MARGOT ROBBIE E GRETA GERWIG È L’ENNESIMA POLEMICA PRETESTUOSA IN CUI SI PREFERISCE IGNORARE I FATTI - I NOMINATI DELLE VARIE CATEGORIE VENGONO SCELTI DAGLI STESSI MEMBRI DELL’ACADEMY CHE NE FANNO PARTE: QUINDI GLI ATTORI VOTANO PER GLI ATTORI E I REGISTI VOTANO PER I REGISTI. DUNQUE NON C’È HOLLYWOOD CONTRO BARBIE – SENZA CONTARE CHE… -

Delle mancate nomination agli Oscar di Margot Robbie, come attrice, e di Greta Gerwig, come regista, è stato scritto qualunque cosa in questi giorni. Ci siamo divisi, ricompattati, divisi di nuovo. Ryan Gosling che si dice più che perplesso per la loro “esclusione” – virgolette obbligatorie – è diventato la bandiera della rivoluzione contro il “sistema” – di nuovo, virgolette obbligatorie – hollywoodiano, e ancora una volta ci siamo lanciati in polemiche infinite, dove i fatti – che ci sono, ve lo assicuriamo – sono stati messi velocemente da parte. E allora ripartiamo da qui.

I nominati delle varie categorie vengono scelti dagli stessi membri dell’Academy che ne fanno parte: quindi gli attori votano per gli attori e i registi votano per i registi. Solo per il miglior film si guarda alla totalità dei votanti (altre categorie, come quella per il miglior film d’animazione e quella per il miglior documentario, hanno altre regole differenti). Quindi non ha senso generalizzare il discorso. Perché non è un discorso che si può generalizzare: non è Hollywood contro Barbie.

In più: Margot Robbie e Greta Gerwig hanno ricevuto delle nomination, sì. La prima, Robbie, figura tra i produttori e produttrici candidati per il miglior film, mentre Greta Gerwig ha ricevuto una candidatura per la miglior sceneggiatura non originale. E se ci pensiamo, se proviamo per un attimo a mettere a fuoco queste due cose, ha senso. Perché Robbie è stata una delle fautrice del successo, anche produttivo, del film. E Gerwig è stata in grado di trasformare un’operazione incentrata su una bambola, quindi su un prodotto, in un film originale, accattivante, con un senso e con un’idea precisa alle proprie spalle.

È paradossale, sì, vedere Ken candidato e non Barbie. Ma non dimentichiamoci della presenza di America Ferrera nella categoria dedicata alla miglior attrice non protagonista. La diversificazione, come valore, è stata più che rispettata. E i fatti, se vogliamo parlarne, sono questi. Se poi, invece, vogliamo provare a fare un ragionamento più ampio e a discutere di meriti ed esclusioni, ci sono Celine Song, regista di Past Lives, che non è stata inclusa in cinquina e anche Greta Lee, protagonista di Past Lives, che non ha visto riconosciuto il suo impegno.

È vero che gli Oscar, come tutti i premi, vengono profondamente condizionati dalla politica e dalla stretta attualità. È altrettanto vero, però, che bisognerebbe provare a concentrare e ad analizzare con più cura ciò che succede. Pensiamo ai valori artistici e tecnici delle regie candidate; pensiamo pure alle attrici protagoniste che hanno ricevuto una nomination. E chiediamoci: chi andava escluso per fare posto a Margot Robbie e a Greta Gerwig? Perché è di questo, alla fine, che parliamo. Barbie ha ricevuto un riconoscimento per ciò che ha rappresentato e fatto nel 2023, e quel riconoscimento si chiama “nomination come miglior film”. Senza considerare, poi, le altre otto* candidature agli Oscar.

*Due per la miglior canzone originale, una per la miglior scenografia; un’altra per il miglior sonoro e per i migliori costumi, una per la miglior sceneggiatura non originale, un’altra per la miglior attrice non protagonista e una, quella a Gosling, per il miglior attore non protagonista.