Anteprima, 9 dicembre 2023
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Biografia di Patrick Ryan O’Neal
Patrick Ryan O’Neal (1941-2023). Attore. Diventato famoso per il melodramma Love story e il grande affresco storico di Barry Lyndon. «Fu all’inizio il tipico rappresentate dell’american way of life, aitante e sportivo, muscoloso, iper-vitaminizzato, tanto da essere lo stunt di divi famosi prima di diventarlo a sua volta, raggiungendo il primo successo nella scabrosa serie di I peccatori di Peyton (1964-68). Ma è la riduzione del best seller di Erich Segal Love story di Arthur Hiller che, facendo versare milioni di lacrime in tutto il mondo, gli dà la popolarità nel ruolo del ricco studente che ama e soffre per Ali MacGraw, che invece è povera e muore di leucemia, cui seguirà poi a furor di box office un esangue bis, Oliver’s story. O’Neal dimostra talento in queste storie patetiche, usando il suo lato di bravo ragazzo, ma ancor di più quando viene usato nel registro brillante come il tontolone di turno ed è irresistibile in Ma papà ti manda sola? di Bogdanovich con la Streisand, e subito dopo con lo stesso regista è un venditore vintage di Bibbie in Paper moon in cui la sua partner è la figlia bambina Tatum, che gli “ruba” il film e vincerà l’Oscar come non protagonista, e con cui poi rifarà coppia filiale in Vecchia America. Nel 1975 è la sua grande occasione, viene scelto da Stanley Kubrick per Barry Lyndon nel ruolo di un soldato arrampicatore nell’Irlanda del XVIII secolo, dal romanzo di Thackeray. Un sublime film di regìa, di luci, di tempi in cui la storia diventa un soffio di eternità e Ryan sta al gioco interpretando molto bene il ruolo di un proletario tra i nobili. Tutta un’altra storia quella del rapinatore braccato di Driver nel 1978, mentre la sua carriera comincia a declinare. La forma fisica acquista molte taglie in più, con la moglie famosa Farah Fawcett Majors fa una coppia litigarella in modo pesante e intanto gira Uno strano caso e con la nostra Mariangela Melato Jeans dagli occhi rosa di un Bergman che non è Ingmar ma Andrew. Nella carriera ha toccato molti generi, anche un bellissimo western crepuscolare di Blake Edwards con William Holden, Uomini selvaggi, ma gli anni 90 sono già la crisi. Sicuramente la gente lo ricorderà per l’amore infelice di Love story, i cinefili per il capolavoro a lume di candela di Kubrick che ricrea un mondo e un secolo, mentre un vasto pubblico lo amerà per le commedie sofisticate con la Streisand di un cultore del vecchio cinema Usa come Bogdanovich» [CdS]. Morto ieri a Los Angeles. Aveva 82 anni.