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 2023  dicembre 28 Giovedì calendario

Biografia di Jacques Delors

Jacques Delors (1925-2023). Ex presidente della Commissione europea, padre dell’euro e figura di spicco della sinistra francese. «Jacques Delors, scomparso ieri a 98 anni, ha vissuto così a lungo da vedere un’Europa profondamente diversa da quella che aveva immaginato. Eppure l’Europa che esiste, quella di cui 450 milioni di abitanti fanno esperienza ogni giorno, non sarebbe mai nata senza il talento insieme umile, scaltro e audace di questo francese profondamente socialista e cristiano che resta uno dei più grandi innovatori politici dell’Occidente dell’intero dopoguerra. In una certa misura, Delors non aveva mai studiato da leader. Non si era mai immaginato in un ruolo del genere, come alcuni sospettarono quando nel 1994 rinunciò a candidarsi all’Eliseo benché apparisse in quel momento favorito per succedere ai due settennati di François Mitterrand. Proprio per Mitterrand, il più abile e incisivo presidente di sinistra della Quinta Repubblica, Delors sembrava aver raggiunto il massimo della sua influenza quale ministro delle Finanze nei primi anni Ottanta. Fino ad allora la sua era stata un’esperienza da tecnocrate illuminato, passato dai sindacati di ispirazione cristiana al servizio come alto funzionario di governo attento ai temi del lavoro, al vertice della Banca di Francia. Ma è con la presidenza di Mitterrand che Delors affronta le sue prime prove politiche dal 1981 in poi. Da quel momento quei due uomini così antitetici per personalità – il presidente cinico e seduttore, il ministro fermo sui principi e nello stile di vita – costruiranno un percorso comune che cambierà per sempre l’Europa. Ma la svolta decisiva arriva pochi anni dopo, quando l’accordo di Mitterrand con Kohl proietta Delors alla guida della Commissione delle Comunità europee (come si chiamava allora). Il francese arrivava dopo lo scialbo lussemburghese Gaston Thorn e pochi avrebbero immaginato una svolta così profondamente politica. Delors in quel momento associa alla competenza da tecnocrate il suo miglior talento politico, quello di tirare fuori il meglio da chiunque. Da tecnocrate, il francese capisce che la Comunità europea di metà degli anni Ottanta ha bisogno di integrare molto di più il suo mercato. Da politico, intuisce che può far leva a questo scopo anche sul più euroscettico di tutti i leader: la britannica Margaret Thatcher. Nasce così l’Atto unico del 1986, seguito l’anno dopo da un’altra intuizione: il programma Erasmus, di cui godranno migliaia di studenti. Da lì Delors continua a costruire. Si rende conto che non può esserci integrazione di mercato senza solidarietà che possa aiutare i Paesi più fragili. Infine l’intuizione più rivoluzionaria, l’euro. Da ex banchiere centrale, Delors è tra i primi a riconoscere che un mercato integrato sarebbe andato in mille pezzi senza una moneta comune che potesse stabilizzare gli equilibri finanziari fra la Germania del marco, da un lato, e la Francia e l’Italia, dall’altro. Si può misurare con sconforto la distanza dall’Europa di allora. O concludere che non avremmo quella di oggi, con tutti i suoi punti di forza, senza la stagione miracolosa di cui fu il raffinato regista. Come dice l’ex premier Mario Draghi “Delors ha mostrato come si possano combinare idealismo e concretezza per costruire un’Europa più forte, più prospera, più giusta”» [Fubini, Rep].