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 2023  dicembre 01 Venerdì calendario

Biografia di Britney Spears (Britney Jean S.)

Britney Spears (Britney Jean S.), nata a McComb (Mississippi, Stati Uniti) il 2 dicembre 1981 (42 anni). Cantante. Attrice. Ballerina • «Una delle più famose performer del ventunesimo secolo» (Corinne Corci) • «La fu fidanzatina d’America» (Mattia Carzaniga) • «Vita consacrata all’autodistruzione» (Renato Franco) • «Una donna a cui non è mai stato permesso di crescere» (Viviana Mazza) • Apparsa fin da bambina in spot e trasmissioni televisive. A soli dieci anni era nel cast del The Mickey Mouse Club (Disney Channel, 1993-94), insieme ai giovani Justin Timberland e Christina Aguilera. Nel 1999, grandissimo successo Baby, one more time, canzonetta teen pop alla Whitney Houston, in linea con la moda di quegli anni, che la rese famosissima, ai primi posti della Hot 100 di Billboard per 32 settimane. Si disse che tra i suoi ammiratori vi fosse anche il principe William, che pare la corteggiasse via email. «Indicata dalla rivista Forbes come la celebrità più potente al mondo (2002), durante una provocatoria esibizione agli MTV video music awards (2003) viene presentata come erede di Madonna (il bacio saffico tra le due cantanti e con C. Aguilera sancisce il passaggio di consegne). Particolarmente influenzata da M. Jackson (con il quale duetta nel 2001), è tra le più discusse cantanti della sua generazione» (Treccani). Da sempre sotto i riflettori, e braccata dall’attenzione morbosa della stampa e dei fans. Canzoni via via più ammicanti e esplicite. Vita sentimentale travagliatissima. Problemi di droga, alcol. Equilibrio psichico vacillante. «È l’immagine del successo e della disperazione: già una piccola star a dieci anni a venti era la “principessa” del pop, idolatrata e impunita con le sue bizze e i suoi amori. I matrimoni veri e annullati. I figli contesi. I video hot e la droga. I lunghi capelli biondi e la testa rasata dalla disperazione. Prima un fisico da pin up e poi quello di una giovane donna consumata. Luce e buio» (Paola Pollo). «Il salto da luminosa pop star a idolo in disgrazia, osservato con spietato vouyerismo e cinismo dal circo mediatico è già storia che sembra materiale narrativo per per mille trattati sociologici sul divismo» (Aldo Grasso) • Patrimonio personale valutato in 60 milioni di dollari. Una città-Stato di 25 milioni di fan su Instagram È apparsa in film, telefilm, serie tivù e programmi televisivi. Ha vinto un premio Grammy, un premio Emmy, dodici Billboard Music Awards, sei MTV Video Music Awards, quattro World Music Awards. Tredici volte nel Guinnes dei Primati. Una stella sulla Hollywood Walk of Fame • In Piece of Me (2007), sorta di autobiografia in musica, cantava: «Sono Miss American Dream da quando avevo diciassette anni. Non importa che sia sotto i riflettori o me la sia svignata alle Filippine. Continueranno a mettere foto del mio didietro nelle riviste».
Titoli di testa «La domanda è: come si diventa la popstar di riferimento di una generazione? L’altra domanda è: si può mantenere quello status per sempre? Alla signorina Spears è riuscita la prima impresa. La seconda è un grande rimosso collettivo» (Mattia Carzaniga, Studio 24/5/2016).
Vita Americana di provincia. Nata in Mississippi. Cresciuta a Kentwood, piccolissimo centro della Louisiana. Fin da piccina frequenta i saggi di danza, comincia a cantare nel coro della chiesa • «Già a 8 anni, accompagnata da mamma, andò ad Atlanta per un provino televisivo per il Club di Topolino. Era troppo piccola per essere ingaggiata, ma troppo brava per non essere notata, e il produttore del programma le procurò un agente a New York» (Lucia Castagna, Sette n. 6⁄1999). Passa tre estati a studiare alla Performing Arts Scholl e all’Off Broadway Dance Center. Qualche spot pubblicitario. Qualche lavoro teatrale. Finalmente, a undici anni, ha l’età per il Club di Topolino. Un vero trampolino di lancio. Impara a cantare, ballare e recitare. Diventa beniamina del pubblico dei ragazzini. Assieme a lei ci sono Justin Timberlake (poi suo appassionato fidanzato) e Christina Aguilera (poi sua appassionata avversaria) • Il successo, però, ha anche un lato oscuro. Tanto per comunciare, dicono che è troppo sensuale per la sua età. «Non capivo: cosa avrei dovuto fare... un’imitazione di Bob Dylan? Ero una teenager del Sud. Scrivevo il mio nome con un cuoricino sulla I». A dieci anni, il conduttore di Star Search Ed McMahon ammira i suoi «occhioni splendidi», le chiede: «Hai il fidanzatino?». «No, sono cattivi». E lui: «Io non sono cattivo, che ne dici di me?». Scrive il Corriere: «Il tema della vita di Britney: recitare il ruolo dell’adulta, senza mai poter crescere veramente. La scaletta massacrante e le responsabilità di una performer bambina. Le gite al mare con la mamma, che la porta a bere daiquiri e white russian e la lascia guidare a 13 anni, ma quando sospetta che fumi le strappa una mano dal volante per annusarla e l’auto esce fuori strada […]» (Viviana Mazza, CdS 24/10/2023). «[…] nel 1995 era nell’anno del suo sabbatico, il periodo in cui non era più nel club di Topolino e aveva rinunciato all’idea d’un contratto discografico, era tornata allo sprofondo della provincia americana, provava ad andare a scuola come le ragazzine normali, e lo detestava, perché per lei i corridoi scolastici erano destinati a essere non pausa tra lezioni ma set di ritornelli irresistibili sui quali agitare le trecce da pornoscolaretta. Baby One More Time, tuttora il suo pezzo più moschicida, sarebbe arrivato tre anni dopo. Era sempre minorenne, era già sogno erotico (lo era più di quanto lo sarebbe stata successivamente, periodo dell’arrotolamento del pitone compreso, bacio con Madonna compreso; oggi li arresterebbero tutti: i maschi sbavanti, e pure i genitori)» (Guia Soncini, Linkiesta 29/11/2021). La canzone gliela scrivono Max Martin e Eric Foster White, due grandi del pop americano, già produttori dei dischi dei Backstreet Boys e di Whitney Houston. È un successo stratosferico. Britney è il modello della ragazza americana perfetta: «Ero la playmaker nella squadra di pallacanestro. Avevo un ragazzo, tornavo a casa e festeggiavo il Natale» • «La Britney di allora era candida e lolita, era la compagna di liceo (o più probabilmente di Itis, o di sociopsicopedagogico) che tutte avrebbero voluto essere, che tutti si sarebbero voluti fare. Era lo zucchero delle merendine, era Mtv dopo mangiato (e dopo la puntata dei Simpson su Italia1), era la spensieratezza con cui si entrava nel XXI secolo: sorridenti, ginnici, consapevolmente pubblicitari. Essere Britney Spears era la promessa di un futuro di splendori, l’incanto delle America’s sweethearts che andavano a cantare per le truppe in guerra, uguale identico» (Carzaniga). La Soncini, più brutale: «Era vestita da pornocollegiale». Britney si dice molto religiosa: «Noi crediamo profondamente in Dio, leggiamo la Bibbia, e saremmo felici di far riscoprire una certa spiritualità». È molto patriottica: «Se servirà andrò anche nei luoghi della guerra, a tener su il morale dei nostri ragazzi. E a pregare per loro e con loro: la preghiera corale arriva meglio al cielo». Ama la famiglia: «Adoro stare a casa con gli amici e ho una splendida relazione con mia madre, una confidente eccezionale». Crede nei sani valori di una volta: «La verginità è un valore in cui ho sempre creduto, da offrire come dono di nozze. Io sono una ragazza di provincia, all’antica, e ho sempre sognato il principe azzurro» • Ma il lato oscuro della Forza è dietro l’angolo. Britney, non ancora diciottenne all’uscita del primo album, presto scopre una malizia più adulta. Nel 2000 incide Oops! … I Dit It Again (commento di Carzaniga: «Ancora puntini di sospensione a titillare tutti gli Humbert Humbert del mondo…). Nel 2001 I’m a Slave 4 U (commento di Riccardo Romani, sul Corriere: «Britney nel video zompa fuori dal sottosuolo, issata su una specie di gru. Fasciata di rosso e nero, tra fiamme diaboliche, ancheggia come una soubrette consumata. E canta: “Sono la tua schiava...”»). Con i giornali, cambia registro: «Giro per casa nuda, non sono molto pudica. Credo che il corpo sia una cosa bella e che una persona non si debba nascondere. Devi essere orgoglioso della tua sessualità. Solo perché sono giovane questo non significa che non possa essere sexy». Ancora: «Non so cosa significhi la parola “sexy”. Però spero che le mie canzoni siano sexy, questo sì. I’m slave 4 U è provocante ma non troppo. Mi preoccupo di essere me stessa e mi annoio a cantare sempre le stesse cose. Serviva una svolta. Non sono più una ragazzina» • I produttori vorrebbero farne l’erede di Madonna • La moglie del governatore del Maryland la considera un cattivo esempio per i bambini. Lei se la cava brillantemente: «Mica sono la babysitter dei suoi figli» • «Justin Timberlake, che aveva incontrato per la prima volta a 11 anni sul set di Mickey Mouse Club, la spinse ad abortire a 19 anni. Lei avrebbe tenuto il bambino, ma “per Justin diventare padre era assolutamente fuori discussione”. Decisero che nessuno deve saperlo, neanche i genitori di lei. Prese delle pillole nella casa in cui convivevano in Florida. Lei credeva di morire, prostrata per ore “a urlare e singhiozzare” sul pavimento del bagno aggrappata al wc. Lui “pensando che forse un po’ di musica mi avrebbe aiutata, andò a prendere la chitarra, tornò vicino a me e si mise a strimpellare”. Poi la lascerà con un sms e un mese dopo uscirà il video di Cry Me a River, nel quale una donna che le somiglia lo tradisce. E i media diranno che ha spezzato il cuore “al ragazzo d’oro d’America”» (Mazza) • La sua vita sentimentale diventa sempre più travagliata. Finita la storia con Timberlake, va a Las Vegas e si sposa con l’amico d’infanzia Jason Allen Alexander (matrimonio durato appena 55 ore). Nel 2004 si sposa con Kevin Federline, rapper e ballerino, dal quale ha due figli, Sean e Jayden James. «Il primo di un’infinita serie di scandali [...] risale infatti al febbraio del 2006, quando un paparazzo la ritrae dietro il volante del suo Suv nera con il figlioletto di cinque mesi Sean Preston in ginocchio, senza cintura né seggiolino, come ordina la legge. L’incidente le scatena addosso l’ira di pediatri ed esperti dell’infanzia la cui tesi – “Britney non è adatta ad essere mamma” – viene rinforzata dalle successive gaffe: Britney che fa cadere il figlio dal seggiolone in cucina e più tardi, già incinta del secondo bimbo, Britney che si presenta in canottiera e mutande ad un’intervista con Matt Lauer di Dateline, reclamando il proprio diritto a divertirsi, lasciando i figli a casa. Da allora è stata una reazione a catena di esibizionismo autolesionista: dal party di capodanno al Pure Nightclub, dove l’hanno portava via in barella, alle feste selvagge – e senza mutande – con Paris Hilton» (Alessandra Farkas, CdS 6/3/2007). A un certo punto, decide che ne ha abbastanza di compiacere sempre tutti. Uscita da un centro di riabilitazione ad Antigua, nei Caraibi, dopo solo 24 ore di terapia, decide di radersi completamente a zero. «Sono sempre stata guardata dall’alto in basso, le persone mi hanno sempre detto che cosa pensavano del mio aspetto fisico, sin da quando ero un adolescente. Rasarmi la testa e ribellarmi sono stati i miei modi di reagire a questa situazione». Durante un momento di crollo nervoso aggredisce un paparazzo e lo prende a ombrellate. «L’ex ragazzina del pop oggi è travolta da una tale escalation di follia autodistruttiva da scomodare lo stesso esercito di psicologi e sociologi che quasi dieci anni fa si erano appassionati a spiegare la sua fulminea ascesa come idolo incontestato dei teenager di tutto il mondo. A scandire il tramonto di questa ex star che ha appena compiuto 25 anni, bastano i titoli sui giornali delle ultime settimane. “SOS Britney: gli amici chiedono aiuto a Timberlake”; “Britney in centro disintossicazione per la terza volta in una settimana”; “Britney Spears furiosa, colpisce auto paparazzi con ombrello” e infine la smentita a notizie diffuse dalla stampa britannica “Britney Spears non pensa al suicidio”. Quest’ultimo gossip doveva servire a tamponare la devastante notizia, pubblicata da News of the World, secondo cui Britney, da tempo dedita a droghe quali la metanfetamina, di recente avrebbe tentato di impiccarsi con le lenzuola del letto. “Al termine di una giornata particolarmente disturbata”, precisa il tabloid, che l’ha vista scriversi sulla testa rasata il numero 666 e gridare di essere l’Anticristo”» (Farkas). L’America segue le sue vicissitudini con il fiato sospeso. Il marito, ormai ex marito, le fa causa per strapparle la tutela dei figli. I sociologi la paragonano a Marilyn Monroe a River Phoenix, da Janis Joplin a Jim Morrison a Kurt Cobain, da Jackson Pollock a Jean-Michel Basquiat. La CNN lancia un’iniziativa: «Salvare Britney Spears» e si appella addirittura a Bono degli U2 perché si faccia portavoce di un concerto per Britney simile, nello spirito, a Band Aid dell’84 • Nel 2008, dopo un ricovero al Cedars-Sinai Medical Center e un Tso, un tribunale decide di sottoporla a tutela cautelare. Affida al padre Jamie Spears e a un avvocato il controllo totale dei suoi affari e della sua vita • «La “conservatorship” istituzionalizza la sua infantilizzazione: suo padre Jamie, “un alcolizzato... un fallito negli affari, uno che da bambina mi aveva terrorizzata” per 13 anni prende il controllo di tutti gli aspetti della sua vita, annunciandole: “Adesso Britney Spears sono io”. Non può mangiare ciò che vuole, guidare, bere alcolici o caffè, né rimuovere la spirale per avere un altro figlio, ma deve continuare a esibirsi con guadagni milionari» (Mazza). «La questione si trasformò in un caso mondiale e l’hashtag #freebritney divenne virale grazie anche all’appoggio di una moltitudine di celebrità» (Giordano). «Se fino a poco tempo fa per i fan meno devoti, Britney stava semplicemente abbandonando le spoglie di quella che per anni è stata definita da Forbes come una delle celebrità più potenti del mondo per diventare un meme vivente, nelle ultime settimane alcune nuove stranezze hanno riportato l’attenzione sulla delicata situazione in cui versa Spears, tanto che #FreeBritney è da giorni in tendenza su Twitter […] #FreeBritney, Britney libera, è il modo con cui da tempo i fan esprimono la propria preoccupazione per la cantante […] Da allora, in California, alla popstar non è permesso sposarsi, disporre personalmente delle sue finanze (riceve infatti 1.500 dollari al mese, indicativamente finalizzati al cibo e a pagare le bollette), non può guidare, restare incinta, rilasciare dichiarazioni o gestire i propri social in modo autonomo, vedere i propri figli da sola, parlare con qualcuno che non appartenga alla sua famiglia, addirittura le sarebbe stato impedito di cantare con la sua “vera voce”, e quindi senza usare il falsetto, da bambina, a cui siamo abituati. Da qui, il principale dubbio di quanti la seguono da sempre: se sta talmente male da necessitare una simile interdizione, com’è possibile che in questi 12 anni Britney abbia realizzato quattro album (Circus, Femme Fatale, Britney Jean, Glory), tre tour mondiali, partecipato a X Factor in qualità di giudice, lanciato linee di profumi e di intimo? Tanto che la teoria largamente diffusasi è quella secondo cui suo padre, che per il suo ruolo di tutore incassa 130 mila dollari l’anno, utilizzi la figlia come “bancomat”, un oggetto da impiegare a piacimento per poi riporre da qualche parte, chiudere a chiave […] “Britney, se ti serve aiuto, indossa una maglia gialla nel prossimo video”, ha commentato un utente a un suo video di TikTok del 24 giugno. Lo stesso giorno su Instagram, la cantante ha postato una serie di foto, “le ho scattate due settimane fa”, indossando proprio una maglietta gialla, così che in molti […] hanno iniziato a ravvisare in alcuni gesti e post di Britney messaggi in codice, richieste d’aiuto […]» (Corinne Corci) • Il caso viene rilanciato anche dal New York Times, che produce il documentario Framing Britney Spears. L’eco mediatica è enorme. Il 12 agosto 2021 i legali di Jamie Spears annunciano che dopo 13 anni, l’uomo ha accettato di rinunciare al titolo di tutore legale della figlia. Il 12 novembre la Corte suprema stabilisce il termine immediato della tutela legale • Il 9 gennaio 2022, finalmente libera, Britney può sposare il fidanzato Sam Asghari, personal trainer di origini iraniane. Sono stati fidanzati per cinque anni, lei ora ne ha 40, lui 28. Lei annuncia il lieto evento con un post su Instagram, carica la foto dell’anello (diamante da quattro carati firmato Forever Diamonds NY) e commenta: «Non riesco a crederci, cazzo!!!». Cerimonia nella casa di lei a Thousand Oaks, Los Angeles. A porte chiuse, cellulari consegnati all’entrata, sessanta invitati di prima scelta: Paris Hilton, Madonna, Drew Barrymore, Selena Gomez tra le star che negli ultimi anni hanno preso posizione a favore della sposa nella battaglia legale contro il padre. Jamie Spears non c’è, lei si accompagna all’altare da sola. Una festa perfetta: colonna sonora di Elvis Presley, pareti di rose, tre cambi d’abito per la sposa e numerosi selfie con le invitate più illustri, gran finale verso le 23.30 sulla Rolls Royce bianca di rito, ornata con il cartello «Just Married». Sembra andare tutto per il verso giusto. Sennonché «l’ex marito Jason Alexander, quello con cui era stata sposata per 55 ore, come un simbolo del folle passato che non la molla mai ha tentato di fare irruzione» (Soave). «“Ascoltatemi, io sono il suo primo marito e lei è la mia unica moglie. Sono qui per fermare questo matrimonio!”, ha affermato l’uomo brandendo un coltello. La Spears è fuggita terrorizzata nella sua camera. Ne è uscita solo dopo l’arrivo della polizia» (CorrieredelloSport).
Curiosità Britney e Sam hanno divorziato dopo un anno di matrimonio • A un cronista che le chiedeva cosa fosse l’inferno, ha risposto: «Stare a dieta» • Soffre di emicranie paralizzanti • Non si lava i piedi. A svelarlo l’inglese Sun, che racconta di un volo Los Angeles-New York in cui Brit si sarebbe tolta le scarpe. La ribellione dei passeggeri impose al comandante di ordinarle di rinfilarsi le calzature • Appassionata di velocità e belle macchine, s’è fatta costruire su misura una Jaguar da 150 milioni e non la fa guidare a nessuno • Grande appassionata di paranormale • Madonna una volta le praticò «il rituale del filo rosso» per iniziarla alla Cabala e le inviò un baule di volumi dello «Zohar» con cui pregare • Guia Soncini ha una tazza con scritto «Britney è sopravvissuta al 2007, tu puoi cavartela oggi» • Quando ha dato alle stampe la sua biografia, ha dichiarato: «Se mi seguite su Instagram probabilmente pensavate che sarebbe stato scritto solo in emoji, vero?».
Titoli di coda «Britney Spears è un’icona. È una leggenda nel suo campo. E ce la ricorderemo per il resto della vita» (gli stilisti Carol Lim e Humberto Leon).