Corriere della Sera, 23 gennaio 2024
Il candidato sardista? Un condottiero morto
«Se la Sardegna in uno stato di languore, senza governo, senza industria, dopo diversi secoli di disastri, possiede così grandi risorse, bisogna concludere che ben amministrata sarebbe uno degli Stati più ricchi d’Europa». E allora chi meglio d’un condottiero capace di spronare così il suo popolo merita il voto dei sardi? Detto fatto, Giovanni Maria Angioy è il capolista alle Regionali di Sardigna Natzione Indipendentzia. C’è chi dirà: ma è morto da 216 anni! Certo, il dettaglio è noto anche al movimento che si propone di «Liberare sa Sardigna dae su dominadore italianu». Ma i leader del partitino spiegano sulla pagina Facebook che avendo preso atto sabato scorso «del vano tentativo di presentare alle elezioni regionali, nazionali per noi indipendentisti, una coalizione o una lista che fosse la Casa Comune di realtà politiche sarde alternativa, disgiunta e non collaborativa o ammisturada (cioè mischiata) con i partiti italiani» hanno deciso di presentare comunque il simbolo alla Corte d’Appello di Cagliari. E di varare una lista di candidati con cui «Sardigna Natzione candidasse la “Storia della Sardegna” al governo della regione».
Così, dopo aver accomunato come colonialisti l’Italia e Israele e come vittime la Sardegna e Gaza (!), sfidando il buonsenso, il ridicolo e le polemiche in arrivo («la Sardegna, che è la Palestina dell’Italia, nella quale i “partiti coloni” sono riusciti a convincere le entità politiche sarde, persino indipendentiste, a preferire i loro “kibbutz politici” piuttosto che la Casa Comune dei Sardi») Sardigna Natzione elenca i suoi candidati. Candidato alla presidenza, come dicevamo, Giovanni Maria Angioy (21 ottobre 1751 –23 febbraio 1808) cioè il protagonista dei Vespri sardi, la ribellione all’autorità sabauda dal 1793 al 1796. Nella sua scia figure come Mariano IV d’Arborea e la figlia Eleonora ai quali si deve nel Trecento la mitica Carta de Logu, la raccolta di leggi destinata ai Giudicati Sardi e giù giù una lista di figure famose, «i patrioti sardi della rivoluzione angioiana, i congiurati di Palabanda, i rivoltosi/e de A Su Connottu, i giudikes e le giudikesse della statualità sarda, i banditi e le banditesse ribelli» e via così... Fossero riusciti a presentare le liste sarebbero in buona compagnia. Mai visto come stavolta, accanto allo storico PSd’A nato a sinistra e traslocato da Christian Solinas a destra, un diluvio di tanti partiti, partitini, movimenti e atomi sardisti... Auguri.