Corriere della Sera, 24 gennaio 2024
Il contabile del principe Alberto
PARIGI Claude Palmero, 67 anni, è stato per oltre vent’anni l’amministratore dei beni della famiglia sovrana del Principato di Monaco. Il 10 gennaio 2001 prese il posto del padre André, morto all’improvviso, a sua volta amministratore dei beni all’epoca del principe Ranieri, ed è diventato l’uomo di fiducia di Alberto di Monaco.
Ma il 6 giugno 2023 Alberto lo ha cacciato dall’ufficio al primo piano del Palazzo dei Principi, accusandolo di appropriazione indebita. Claude Palmero ha reagito rivolgendosi alla Corte europea dei diritti dell’uomo, ma adesso si apre una nuova fase, più mediatica: i due giornalisti investigativi di Le Monde, Gérard Davet e Fabrice Lhomme, sono entrati in possesso dei quaderni di Claude Palmero.
Con il titolo «Monaco, i quaderni segreti», Le Monde ha pubblicato la prima di una serie di quattro puntate che raccontano il litigio ai vertici del piccolo e ricchissimo Stato incastonato tra Italia e Francia, sulla base dei quaderni di Claude Palmero, nei quali l’amministratore per anni ha annotato minuziosamente ogni richiesta della famiglia e ogni sua azione in loro favore.
Ne esce un quadro di spese stravaganti, che Palmero avrebbe cercato di frenare. L’attività di contabile-grillo parlante avrebbe finito per infastidire Alberto, le sorelle Carolina e Stefania e la corte di nipoti, che hanno ottenuto la sua testa allontanandolo dal Palazzo. Palmero ora contrattacca.
«Non ho mai preso un centesimo – dice a Le Monde —. Smentisco tutte le accuse al 100 per cento. Non sono né corrotto né ladro, tutte cose inverosimili di cui la famiglia principesca, alla quale mi sono dedicato per due decenni, mi accusa ingiustamente».
I quaderni indicano un iniziale rapporto di fiducia reciproca con «Sas», Sua Altezza Serenissima Alberto II. «Sas mi ha dato la fattura dell’anello di fidanzamento – annota Claude Palmero —. Ho proposto a Sas, che ha accettato, di pagare io stesso l’anello e poi di rimborsarmi». I confini tra finanze del Principato e spese personali sono confusi, e Palmero tenta invano di tenerle separate.
Un giorno di aprile 2016, la principessa Charlène chiede 77 mila euro in contanti: «È meno dell’anno scorso, ma comunque troppo», commenta Palmero. Poi intende affittare una seconda villa in Corsica: «Non è molto?», chiede il contabile. Ha scoperto che il cuoco personale della principessa viene pagato 300 euro al giorno, «fondi non dichiarati», e che la donna di servizio filippina lavora in nero. Nel 2023, secondo Le Monde, la dotazione annua complessiva della moglie Charlène si avvicinerà a 1,5 milioni di euro, quella di Carolina supererà i 900 mila euro e Stefania dovrà accontentarsi di circa 800 mila euro.
Secondo l’aministratore, la famiglia poi gli chiede di intestarsi i numerosi beni immobiliari acquistati in Francia, per sfuggire al fisco francese.
La risposta di Alberto II a Le Monde è indignata: «Il signor Palmero, forse credendo di essere amministratore a vita, ha contestato in tribunale la mia decisione di allontanarlo, attaccandomi personalmente e in termini offensivi. I suoi attacchi a me, allo Stato e alle sue istituzioni dimostrano la sua vera natura e quanto poco rispetto abbia in realtà per il Principato».