ItaliaOggi, 23 gennaio 2024
Periscopio
La Federazione Russa non è sorpresa dal fatto che la Germania difenda Israele contro l’accusa di genocidio, visto il rifiuto di Berlino di ammettere i crimini del Terzo Reich in Unione Sovietica. Maria Zakharova, portavoce del ministero degli esteri di Mosca.
Dmitry Vyatkin, primo vicecapo di Russia Unita [il partito di Putin] alla Duma di Stato, ha suggerito d’escludere dal curriculum scolastico degli istituti russi tutte opere letterarie che «non corrispondono alla realtà storica», a cominciare da Arcipelago Gulag, il libro anticomunista di Aleksandr Solenicyn. Federico Giuliani, ilgiornale.it
Lenin: genio o despota. [Bella domandaff]. l’Unitaski.
... l’antisemitismo carsico e perfino banale (…) che ha fatto parlare al tg di La7 del 18 gennaio di morti nei «bombardamenti ebraici» su Gaza. Giovanni Belardelli, il Foglio.
Nessuno in Israele ritiene Abu Mazen un leader affidabile, né ritiene stabile il suo ruolo, però [molti] credono che sia il punto di partenza su cui lavorare per una futura convivenza. Non ci sono illusioni su quello che sarà il rapporto con l’Anp, sempre più infiltrata da Hamas, c’è solo la necessità di trovare un punto di partenza per le relazioni future: è una consapevolezza disperata. Micol Flammini, il Foglio.
Ho chiarito al presidente Biden la determinazione d’Israele a garantire che Gaza non rappresenti più una minaccia per il nostro popolo. Eliminata Hamas, non ci sarà a Gaza nessuno che finanzi o educhi al terrorismo o invii terroristi. La Striscia dev’essere smilitarizzata e restare sotto il pieno controllo di sicurezza israeliano. Non tratteremo la fine della guerra, l’uscita del nostro esercito da Gaza, la liberazione d’assassini e stupratori e la loro permanenza al potere. Benjamin Netanyahu (repubblica.it).
Non sappiamo se Donald Trump vincerà o meno le elezioni americane a fine anno, ma il fatto stesso che siano elevate le probabilità che ciò avvenga, ci dice quanto sia ormai grave la malattia occidentale. (…) Per quanto riguarda l’America Trump, come del resto sostiene apertamente, tenterebbe di imporre un giro di vite autoritario. Ci riuscirebbe? Non ci riuscirebbe? Non lo sappiamo. Ma sappiamo quali sarebbero le conseguenze internazionali: perdita di vitalità della Nato, vittoria russa in Ucraina, Moldavia e baltici nel mirino di Putin, l’estrema destra (filorussa) rafforzata e in crescita in tutti i Paesi europei. Con un effetto paradossale per la stessa America: smantellando, o indebolendo, l’ordine internazionale a guida americana creato alla fine della Seconda guerra mondiale, l’America segherebbe il ramo su cui è sempre stata seduta. Angelo Panebianco, Corriere della Sera.
Ho sempre detto che se mai il fascismo fosse giunto negli Stati Uniti, vi sarebbe giunto travestito da socialismo. Ayn Rand (Diana Thermes, Ayn Rand e il fascismo eterno, IBLlibri 2021).
Uno dei lati forti di Joe Biden nel 2020 era che quasi tutti i candidati alle primarie democratiche, all’epoca, pensavano di dover somigliare agli attivisti di sinistra e parlare come loro anche su Twitter. Biden era l’unico candidato che era troppo vecchio per copiare questa strategia, perciò parlava come un vecchio moderato. È così che ha vinto le primarie e le elezioni. Il problema è che, spinto dalla volontà di unire il suo partito, ha dato uno spazio abbastanza importante alla sinistra radicale, e ora sembra tanto vecchio che molti sono convinti che presto non sarà più lui a prendere le decisioni. Yascha Mounk, professore d’affari internazionali alla Johns Hopkins University (Giulia Belardelli, HuffPost).
Schlein abbandona Israele. No del Pd all’invio di armi: «Veugono usate per crimini di guerra». È una svolta che avvicina il partitone ai 5stelle. il Giornale.
Ci sono aziende italiane (non lo Stato italiano) che su richiesta producono e [vendono armi] e non sarà Elly Schlein a interrompere questo commercio. [Anche] perché è già interrotto. L’8 ottobre, il giorno successivo al terribile attacco di Hamas, l’import/export d’armi con Israele è stato sospeso perché, per legge, nessuna azienda è autorizzata a vendere armi ai paesi belligeranti senza un voto parlamentare. E il voto parlamentare non c’è stato. Bene, aspettiamo il prossimo suggerimento per portare la pace nel mondo. Questo, in ogni caso, era senz’altro disarmante. Mattia Feltri, La Stampa.
Raid antisemita. Violenti scontri a Vicenza. Il Messaggero.
Sinistra a caccia d’ebrei. Dieci agenti feriti. Libero.
Non sarà bello il saluto romano dei fascisti bagonghi di Acca Larentia. Ma come la mettiamo con i centri sociali nazistoidi che vogliono impedire a Israele di partecipare con uno stand alla Fiera dell’Oro di Vicenza? Affrontare la polizia armati di bastoni e coltelli è costituzionale, mentre il fascismo bagonghi no, è roba da galera? Pierpaolo Albricci, ItaliaOggi.
Non è tanto il discorso di Milei a Davos (che è un medley ben congegnato dei classici della cultura liberale) ma il fatto che in Italia un leader che esalta la libertà sia ancora oggi raccontato come «un leader dell’estrema destra» (Repubblica e un po’ tutti). E si può scrivere, leggere, dire, sentire in giro una cosa del genere perché qui, ancora oggi, non esiste uno straccio di cultura liberale. Non si ha idea di cosa sia. Non si incontrano pensatori liberali quasi mai, né a scuola né all’università. Nessuno vi parlerà di Friedman, von Hayek, Mises, Rand, Nozick, Schumpeter, Isaiah Berlin, Sergio Ricossa, mentre sarete tramortiti a colpi di Pasolini, Foucault, Butler, Edward Said, decostruttori vari della subalternità e fanatici di ogni tipo, che hanno tutti in comune una cosa (oltre a scrivere male): una straordinaria diffidenza o ostilità verso la libertà dell’individuo. Andrea Minuz, il Foglio.
Ma come saremo mai passati da Biagi a Biagiarelli (il compagno detective di Selvaggia Lucarelli?). Michele Masneri, il Foglio.
Essendo stato il fascismo non solo un regime, ma un carattere della nazione e lo specchio in cui si è riflessa (…) non c’è da stupirsi che torni in forme iconograficamente più simili all’originale mussoliniano dopo avere trovato svariate incarnazioni trasformistiche nella storia della seconda repubblica, dal manipulitismo al populismo, dall’antieuropeismo all’antipolitica. Carmelo Palma, Linkiesta.
Il peggio, in Italia, non passa mai. Roberto Gervaso.