il Fatto Quotidiano, 23 gennaio 2024
Le 3 missioni per Costanzo e il rebus delle foto dei boss
La Procura di Firenze continua a lavorare sulle stragi del 1993 e uno dei punti al centro degli accertamenti resta la cosiddetta “missione romana” del 1992 in previsione dell’attentato contro Maurizio Costanzo del 14 gennaio 1993. Finora si sapeva che c’erano state due missioni: tutto iniziò il 24 febbraio del 1992 quando i due fidatissimi sgherri di Matteo Messina Denaro (Vincenzo Sinacori e Francesco Geraci) salirono in aereo per Roma e presero una Lancia Y10 a noleggio fino al 5 marzo per fare i pedinamenti. La missione per pedinare Costanzo e cercare tra i ristoranti del centro e le ville dell’Appia il giudice Giovanni Falcone e il ministro Claudio Martelli si concluse miseramente a metà marzo 1992 quando Totò Riina, visto che i picciotti si divertivano ma concludevano poco, chiese ai trapanesi di smobilitare perché i palermitani guidati da Giovanni Brusca avevano qualcosa di più serio tra le mani. A Costanzo per sua fortuna fu preferito il politico Salvo Lima e poi, il 23 maggio 1992, Giovanni Falcone. La seconda missione nei processi è stata fissata a maggio 1993, dal 9 maggio per l’esattezza, cinque giorni prima dell’attentato di via Fauro contro Maurizio Costanzo, fallito per un errore dei mafiosi di Brancaccio, dove regnava Giuseppe Graviano.
Ora, grazie allo studio dei video Mediaset dell’epoca, la DIA pensa di aver scoperto che Graviano e Messina Denaro erano al Costanzo Show già a novembre 1992 (ben prima di maggio 1993) e che Graviano ci sarebbe stato pure in una puntata trasmessa a inizio gennaio del 1992, con un altro soggetto non identificato.
Graviano (se i riconoscimenti fotografici della DIA e dei ‘pentiti’ sono corretti) sedeva nelle poltrone del Costanzo Show scrutando il prossimo obiettivo dell’azione stragista quindi già a gennaio 1992. Quindi in una data vicina all’attentato contro la villa di Pippo Baudo a Santa Tecla, realizzato dai catanesi il 2 novembre del 1991.
L’indagine sui video Mediaset parte dalle parole di Giuseppe Graviano. Il boss in cella nel 2016 mentre era intercettato si vantò di essere stato con Messina Denaro al Costanzo Show con altre sette persone. La Dia è partita da quelle parole per cercare nei filmati i volti noti. La Repubblica ha già raccontato che il lavoro certosino della DIA alla fine ha portato un risultato: i boss sarebbero stati presenti in platea in due puntate. Dall’esame dei video, mostrati ai collaboratori di giustizia, si potrebbe affermare che Giuseppe Graviano e Matteo Messina Denaro siano andati davvero al teatro Parioli. Su una delle date indicate però c’è da fare una correzione. I boss non erano al Parioli il 30 dicembre 1992 ma un anno prima: in una delle primissime puntate di gennaio 1992 che potrebbe essere stata registrata addirittura a fine 1991. L’errore è dovuto a un’imprecisione nella lettura della numerazione della puntata che è la 87 della stagione 1991-1992. Quindi i boss sarebbero stati al Teatro Parioli il 13 novembre 1992 (come scritto da Repubblica) ma anche 11 mesi prima.
Tutto si basa sui riconoscimenti dei collaboratori di giustizia, soggetti a un margine di incertezza. Per permettere ai lettori di farsi un’idea pubblichiamo i ‘frame’ estratti dalla DIA dai video delle due puntate.
Non sempre i soggetti somiglianti ai boss sono a fuoco. L’immagine migliore è quella del 13 novembre 1992 che ritrae di profilo un ragazzo con i capelli lunghi lisci e gli occhiali grandi con accanto una ragazza mora con la frangetta. In un altro scatto frontale dello stesso video si vede che accanto alla ragazza c’è un altro giovane uomo dai capelli mossi che indossa un maglione rosso. I collaboratori avrebbero riconosciuto nei due uomini Graviano e Messina Denaro. Nelle foto frontali più sfocate la somiglianza con Messina Denaro sembra più convincente. Nello scatto di profilo più nitido invece il ‘presunto MMD’ del Costanzo Show sembra avere un naso più elegante del MMD reale. Solo la forma dell’orecchio del boss non sembra lontana da quella del ragazzo presente al Parioli a novembre 1992. I collaboratori di giustizia sono stati più decisi invece nell’individuare Giuseppe Graviano nel ragazzo moro in giacca e cravatta presente nella puntata di inizio 1992. Effettivamente guardando le due foto pubblicate qui a fianco la somiglianza tra il vero Giuseppe Graviano, ritratto di profilo con un dolcevita sotto la giacca dopo l’arresto, e quello ‘presunto’ sempre in giacca nel video della puntata del gennaio 1992, sembra più forte. Ci vorrebbe una perizia però per dare consistenza alle ipotesi degli investigatori o magari un collaboratore di giustizia che ritrovasse la memoria su una serata di 32 anni fa.