Corriere della Sera, 21 gennaio 2024
Ha 90 anni e ancora lavora. la Oprah della tv giapponese: «Il mio esordio senza parole»
Vogue l’aveva ribattezzata la Oprah Winfrey giapponese. In realtà il suo talk show, Tetsuko no Heya (letteralmente, «La stanza di Tetsuko»), il primo della tv nipponica nonché quello di maggior successo, nel Guinness dei primati già nel 2011 per il numero di episodi (a oggi sono oltre 12mila), era partito dieci anni prima di quello di Oprah, nel 1976. Lei è Tetsuko Kuroyanagi, 90 anni, affettuosamente «Totto-chan», dal titolo dell’autobiografia della sua infanzia, bestseller internazionale da oltre 25 milioni di copie, appena sbarcata al cinema in versione anime dopo essere stata serie tv. Pelle di porcellana, capelli neri lucidissimi nell’iconico chignon a ciambella, Kuroyanagi è stata la prima attrice assunta, nel 1953, dalla tv pubblica giapponese Nhk, anche se allora, raccontava al New York Times, che le ha appena dedicato un ritratto, le dicevano di stare zitta. Prima di lei, infatti, le donne in tv avevano solo funzione decorativa, con risolini a comando.
La spontaneità, l’indipendenza di Kuroyanagi, che non si è mai sposata, né ha avuto figli, ne fecero subito un modello per milioni di donne. E a chi, con le sensibilità odierne, le rimprovera di fare interviste non sufficientemente femministe o troppo accomodanti, andrebbe ricordato che Kuroyanagi toccava temi come lo stupro già nei primi anni Ottanta, quando nessuno osava pronunciare la parola. Oggi gira col deambulatore, parla spesso di morte e malattia, ed è un’ispirazione per la popolazione anziana del Giappone, dove più di una persona su dieci ha oltre ottant’anni.
Gli inizi
Nel 1953 le dicevano di stare zitta: le donne in tv avevano solo funzione decorativa
È del 1981 il memoir Totto-chan. La bambina alla finestra (uscito in Italia nel 2015), storia di una bambina vivace durante la Seconda guerra mondiale, diventato il libro più venduto del Dopoguerra, nonché un manifesto per una riforma dell’istruzione. Instancabile ambasciatrice Unicef, con cui ha girato una quarantina di Paesi, l’anno scorso, spinta dagli orrori dell’invasione russa dell’Ucraina, Kuroyanagi ha pubblicato il sequel di Totto-chan, in cui racconta come sopravvisse agli stenti della guerra.
Grande fan della leggenda del pattinaggio di figura Yuzuru Hany, nel suo salotto ha ospitato praticamente tutti: da Lady Gaga a Mikhail Gorbaciov. Giura che lavorerà fino a cent’anni, e ogni sera prima di andare a letto fa cinquanta squat. Gliel’aveva insegnato Giant Baba, pioniere del wrestling giapponese che gli appassionati di cartoni ricorderanno come personaggio de L’Uomo Tigre.