Corriere della Sera, 21 gennaio 2024
Gli Obama vanno al cinema: Malia Ann debutta da regista senza il cognome del padre
Malia Obama, la figlia maggiore dell’ex presidente democratico, ha debuttato come regista al Sundance, festival iconico del cinema indie americano. In cartellone il suo cognome non c’è: il cortometraggio di 18 minuti The Heart, di cui la 25enne ha scritto anche la sceneggiatura, è firmato con il «middle name», Malia Ann.
È la storia di un lutto, impreziosita da una bizzarra richiesta tra le ultime volontà della madre del protagonista. «Una sorta di fiaba», l’ha definita lei nel video di presentazione dell’opera: «Speriamo che vi faccia sentire un po’ meno soli, oppure vi ricordi di non scordare le persone che lo sono».
«The Heart»
Ha scritto anche la sceneggiatura del corto di 18 minuti: è la storia di un lutto
Quello di giovedì al Prospector Square Theater di Park City, Utah, è stato il primo red carpet di Malia Ann, ma la sua carriera nell’industria cinematografica è cominciata tempo fa. Dopo la laurea nel 2021 ad Harvard, lo stesso ateneo dove hanno studiato Legge i suoi genitori Barack e Michelle, ha lavorato da stagista sul set della serie di Hbo Girls, da assistente della produzione per Extant della Cbs e l’anno scorso ha scritto uno degli episodi di Swarm, prodotta da Amazon Prime Video. Nei primi sei mesi del 2017, il suo «gap year» tra superiori e università, ha fatto uno stage alla Weinstein Co., la casa di produzione di Harvey Weinstein, prima che l’ex fondatore della Miramax venisse travolto dalle accuse di violenze sessuali e, quindi, condannato nel 2020 a 23 anni di carcere.
La carriera
Dopo Harvard, ha lavorato alla serie Hbo «Girls» e scritto un episodio di «Swarm»
The Heart sarà disponibile al pubblico anche da remoto, per una visione online, tra il 25 e il 28 gennaio. La famiglia Obama è attiva nel settore: nel 2018 la loro Higher Ground Productions ha sottoscritto un accordo con Netflix da cui sono nati film e documentari che sono valsi all’ex presidente due vittorie consecutive agli Emmy come miglior narratore, l’ultima due settimane fa per Working: What We Do All Day.
Quando, a fine settembre 2017, Malia Obama era andata a Harvard, il padre l’aveva accompagnata al college. «È stata come un’operazione a cuore aperto – aveva raccontato lui —: sono orgoglioso di non aver pianto davanti a lei. Ma al ritorno gli agenti dei servizi segreti hanno finto di non avermi sentito singhiozzare e soffiarmi il naso». Con lo stesso orgoglio, e una punta di commozione, quelli di ogni genitore, gli Obama avranno assistito al debutto, in proprio, di Malia.