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 2024  gennaio 21 Domenica calendario

Bardi confermato

Vito Bardi non si tocca. Il presidente uscente della Basilicata deve essere anche il candidato unitario per la riconferma, quando si voterà (presumibilmente il 9 giugno). Visto quel che è successo in Sardegna, dove la regola non è stata rispettata, da Forza Italia parte un vero e proprio fuoco di sbarramento per difendere, senza se e senza ma, la poltrona dell’ex vicecomandante generale della Guardia di Finanza entrato in politica grazie a Berlusconi.
«In Basilicata c’è un ottimo presidente che ha lavorato molto bene – chiarisce Antonio Tajani, segretario degli azzurri —. Bardi ha abbassato le tasse, non fa pagare gas e acqua ai cittadini, quindi chi ha fatto bene deve rimanere in carica e continuare a lavorare nei prossimi cinque anni». Per il leader di Forza Italia quel che è successo nei giorni scorsi, vedi il braccio di ferro tra Lega e Fratelli d’Italia che ha portato alla sostituzione di Christian Solinas con Paolo Truzzu, non si ripeterà. «Sono come al solito tranquillo e sicuro che non ci saranno divisioni nel centrodestra. Si è risolto il problema della Sardegna e si risolveranno tutti gli altri problemi».
Le ultime uscite del vicesegretario leghista Andrea Crippa su possibili ricompense da conquistare per sanare lo stop subito in Sardegna, però, non turbano gli esponenti di Forza Italia. Il vicepresidente della Camera Giorgio Mulé ostenta una calma olimpica: «Se difendiamo o sacrifichiamo Bardi in Basilicata? Non si tratta di difendere lui, si tratta di difendere la buona azione di un’amministrazione che ha dimostrato di saper lavorare. Magari potessimo vivere tutti in Basilicata». Ed è lo stesso Bardi ad intervenire per rassicurare che intende andare avanti per altri cinque anni: «Per cambiare rotta e attuare politiche di sviluppo di segno diverso e soprattutto per vederne gli effetti occorre purtroppo più di qualche anno. Per questo ci candidiamo, come coalizione, per governare la prossima legislatura».
La Lega
Crippa (Lega) parla di «ricompense» dopo la Sardegna, ma FI non teme per la Basilicata
Dal fronte opposto si fa vivo Angelo Chiorazzo, candidato civico di centrosinistra proposto dal Pd (ma che non ha ricevuto il sì del M5S), per una puntualizzazione velenosa rivolta a Mulé, scambiato per un senatore: «Se Bardi si guarda bene dal vivere nella regione che amministra, voglio dire al senatore Mulé che se vorrà trasferirsi qui non avrà problemi; nei nostri centri, purtroppo, ci sono tante case lasciate vuote dai troppi che continuano a partire».