Corriere della Sera, 21 gennaio 2024
Finire sott’olio
Povero Danilo Toninelli, non può più permettersi neanche il tonno. A dirlo è stato lui stesso nella sua rubrica online «Controinformazione». Ancora una volta è stato oggetto di irrisione, capita agli sprovveduti, a quelli che, giurando sul verbo di Beppe Grillo, volevano aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno.
Eppure, a ben pensarci, questi «incompetenti» che abolivano la povertà dai balconi, il Parlamento lo hanno davvero aperto. Hanno ridotto il numero dei parlamentari e sull’onda del populismo hanno iniziato a manomettere la Costituzione per una cosa forse poco rilevante: il risparmio economico è trascurabile e le due Camere continuano a fare esattamente le stesse cose. Ma quell’emiciclo semivuoto è la desolante immagine di una scatoletta sventrata.
È da una latta aperta che oggi viene fuori un disegno di legge sul premierato che si prefigge di assecondare le virtù «dell’uomo solo al comando» (o donna) nella migliore tradizione della destra italiana. Perché, nonostante le smentite, è evidente che se si rafforza la figura del primo ministro necessariamente si indebolisce quella del presidente della Repubblica, a scapito proprio del Parlamento e degli stessi organi di garanzia.
A furia di prendere in giro i tonni e i Toninelli, rischiamo di finirci noi sott’olio e non pensiamo che sia di ricino.