il Fatto Quotidiano, 20 gennaio 2024
Vendere il 4% di Eni: pallottolieri impazziti
Quest’ossessione per le privatizzazioni del governo e ancor più dei media può avere una sola spiegazione: gli si dev’essere rotto il pallottoliere. Ora è la volta della quota di Eni in mano al Tesoro (attualmente il 4,6%, mentre Cdp ne ha il 27,7%) da vendere per riuscire ad arrivare ai 20 miliardi di euro in tre anni di patrimonio pubblico dismesso promessi dalla Nadef: “Mai come in questo momento il governo Meloni ha bisogno di dare l’immagine di un Paese pronto a ridurre la montagna di debito che pesa sulle spalle degli italiani”, ci diceva giudiziosamente ieri La Stampa, prima di informarci che “solo quest’anno il Tesoro deve collocare sui mercati 350 miliardi di euro di titoli, più o meno lo stesso ammontare del 2023”. In tre anni siamo attorno ai mille miliardi: qualcuno si accorgerà dei venti delle privatizzazioni? La notizia che il Mef intende vendere il suo pezzo di Eni è stata rilanciata giovedì da Bloomberg, agenzia che è partner del Forum di Davos in cui in quel momento si trovava il ministro Giancarlo Giorgetti: sul mercato finirebbe il 4% di Eni, che oggi vale circa 2 miliardi; il controllo pubblico sarebbe garantito dal fatto che il programma di riacquisto di azioni proprie avviato dalla stessa Eni ne prevede la cancellazione finale (dopo aprile), il che farà salire la quota di ogni singolo azionista (quelli pubblici, per dire, passerebbero dal 32,3% a oltre il 34, quindi si potrebbe vendere quel 4% rimanendo sopra la quota di controllo del 30%). E così Giorgetti e Meloni incasserebbero 2 miliarducci che – ammesso e non concesso che la gestione del debito pubblico funzioni davvero per compartimenti stagni – gli faranno risparmiare 90 milioni di interessi sui corrispondenti Btp che non emetteranno (coi tassi alti di oggi…). Solo che la sua quota di Eni finora ha garantito al Tesoro un centinaio di milioni l’anno in dividendi, addirittura 150 nel 2023. Vedete? O s’è rotto il pallottoliere o al governo hanno adottato come manuale economico il classico degli anni Novanta Diventa ricco anche tu coi guadagni de Maria Cazzetta delle privatizzazioni. Oddio, c’è anche chi sostiene che la vendita delle aziende pubbliche non c’entri nulla col debito pubblico: ma allora a cosa servirà mai?