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 2024  gennaio 14 Domenica calendario

PROBLEMI A SUEZ? CAZZI NOSTRI! - LE AZIONI DEI RIBELLI HOUTHI NEL MAR ROSSO, COSTRINGONO LE NAVI MERCANTILI A CAMBIARE ROTTA E A CIRCUMNAVIGARE L'AFRICA, CON IMPATTI ENORMI SUI COSTI DEL “MADE IN ITALY” - DAL CANALE PASSA IL 40% DEL COMMERCIO MARITTIMO DA E PER IL NOSTRO PAESE: PER COLDIRETTI, CON L’AUMENTO DEI PREZZI E L’ALLUNGAMENTO DEI TEMPI DI SPEDIZIONE “FINIAMO FUORI MERCATO” – PER GLI ANALISTI INTERNAZIONALI, C’E’ ANCHE IL RISCHIO DI UNA CRISI ENERGETICA VISTO CHE… -

 Spedire da Shanghai a Genova un container da 40 piedi (12 metri di lunghezza, 2,13 di larghezza, 2,35 di altezza, 27 tonnellate di capienza) costava 1600 dollari il 19 novembre 2023, data dell’assalto degli Houthi al mercantile Galaxy Leader, dirottato nel porto yemenita di Salif. Oggi, 28 assalti dopo, la quotazione per la stessa tratta è di 5200 dollari.

Sempre più spesso il viaggio non richiede più 28/30 giorni bensì 41/45 (dipende dalla velocità della nave) perché si sceglie di circumnavigare l’Africa con un aggravio di carburante di un milione di dollari, in ascesa perché il petrolio aumenta proprio per gli attacchi Houthi (+4% venerdì scorso fino a 80 dollari al barile). I costi delle assicurazioni presso i Lloyds di Londra sono raddoppiati, ma se l’armatore è israeliano il rincaro è del 250% e oltre. Con questa realtà devono fare i conti esportatori e importatori piccoli e grandi.

 […] I settori interessati all’import dei semiconduttori, dall’elettronica di consumo agli elettrodomestici fino alle auto elettriche, preavvertono rinvii e rincari. […] altri comparti hanno problemi specifici nella direzione nord-sud: l’export agroalimentare dell’Italia verso l’Asia è di 3,8 miliardi l’anno, di cui mezzo miliardo di ortofrutta.

 «Con quest’aggravio di costi finiamo fuori mercato », dice Lorenzo Bazzana, economista di Coldiretti. L’Italia esporta 217 milioni di chili di frutta[…] «Arrivare in India impegna 28 giorni – spiega Stefano Faedo, capo dell’Associazione ortofrutta veneta – ma se ci vuole quasi il doppio, a parte il costo è impossibile mantenere la qualità». Paura in Coldiretti anche per il vino, con il Made in Italy che vale 112 milioni in Cina, dove fra i rossi l’Italia è tra i primi tre Paesi fornitori. Nel complesso, transita da Suez il 40% del nostro import-export marittimo.

A rendere perfetta la tempesta che si profila sull’economia globale restano però i contraccolpi sul mercato petrolifero e quindi sull’inflazione che sembrava domata, mentre le banche centrali esitano sui ribassi. Per la banca d’investimenti Schroders i prezzi del petrolio possono arrivare a 120 dollari. Da Bab El-Mandeb passa il 14-15% del greggio (e il 10% del gas liquefatto fra cui quello per noi cruciale del Qatar), ma va tenuto d’occhio anche l’altro punto nodale, lo stretto di Hormuz controllato dall’Iran, dove la quota del traffico mondiale di petrolio sale oltre il 35%: 15 milioni di barili al giorno su un commercio di 40-45.

 «Se si tiene sotto controllo la situazione a Hormuz le conseguenze sul greggio possono essere contenute perché esiste un surplus di offerta con i nuovi giacimenti in Brasile, Guyana, Usa», spiega Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia. «Ma lo sconfinamento delle navi da guerra iraniane nel Golfo di Aden, con il sequestro di una petroliera turca, è un segnale allarmante ». Secondo alcuni analisti, il Pianeta è più esposto che nel 1973 a crisi energetiche, peggiori anche di quella ucraina.

 […] L’Assoutenti ha ipotizzato per l’Italia uno scenario: un aumento del 10% porterebbe il prezzo della benzina verde a 1,950 euro al litro e una maggiore spesa annua di 213 euro. Quanto al gas, è aumentato del 4% la settimana scorsa: una risalita delle tariffe analoga, dice Gabriele Melluso che di Assoutenti è presidente, «avrebbe un impatto sulle bollette di 200 euro».

Gli unici a cui le cose non vanno male sono gli spedizionieri: una volta acquisita la sicurezza che non ti spareranno addosso, un viaggio più lungo migliora il fatturato e i titoli in Borsa reggono. […]