il Fatto Quotidiano, 14 gennaio 2024
Il banal grande
La nuova stagione di House of the Dragon è iniziata venerdì nella campagna di Bruxelles, dove Mario Draghi, incaricato dalla von der Leyen di stilare un report sulla competitività europea, ha incontrato a porte chiuse la Commissione Ue. E gli agiografi del culto mariano si sono subito raccolti in preghiera. Il Giornale racconta sobrio “i sorrisi, i baci, gli abbracci con la von der Leyen che gli parla e lo guarda estasiata… Tutti che vogliono mettersi vicino a SuperMario. La star. L’uomo che ha salvato l’euro e domani forse, magari, chissà” (qualunque cosa significhi). Per il Corriere “è parso molto immerso nel suo lavoro”, tipo l’uomo in ammollo. Stampa, Rep e Corriere lo descrivono “in modalità ascolto”. Per Rep “prende appunti e quasi sempre accompagna la sua attenzione con un cenno di assenso del capo”, tipo i pupazzetti sul retro dell’auto. L’esito è di quelli che cambiano la Storia: “non sarà una Bibbia”, ma “un programma di governo” o qualcosa che “gli somiglia molto” (Giornale). E vediamolo, il prezioso incunabolo pregno di rivelazioni folgoranti. Tra Covid e Ucraina, “l’economia Ue ha subìto un progressivo indebolimento… a beneficio di altri Paesi come Usa e Cina”. Ma va? “La guerra in Ucraina ha confermato la fragilità economica e geopolitica dell’Europa” e ora serve accelerare la “transizione green”. Ma non mi dire.
E mentre tutto ciò accadeva Lui era ovviamente su Marte. Mica tagliava le rinnovabili per puntare su fossili, rigassificatori, trivelle e nucleare. Mica guidava il governo meno europeista e più amerikano della storia d’Italia. Mica inviava armi e inventava sanzioni che dovevano piegare la Russia “entro l’estate” 2022 e invece hanno piegato l’Europa. I mariologi assicuravano che le sanzioni a Putin le aveva suggerite Draghi, all’Ue e persino a Biden e alla Yellen, ma sarà stato un sosia omonimo. Sennò non si chiederebbe a chi ha diffuso il virus di studiare il vaccino. Che poi è molto semplice, nella sua genialità: “definire una road map ampia e dettagliata” (non, come si pensava, striminzita e vaga), “identificare chiaramente le priorità” (ecco: non oscuramente), previa “analisi accurata” (giusto: non approssimativa), “aperta all’ascolto di tutti gli stakeholder rilevanti” (evitando quelli che non contano una mazza), “ai contributi di tutti coloro che siano interessati a darne” (bravo: chi non è interessato a darne non ne dà) e “a soluzioni incisive e ambiziose” (giusto: quelle mosce e rinunciatarie no). Quindi il più è fatto. Mancano soltanto gli ultimi lampi di genio: non ci sono più le mezze stagioni, Parigi è sempre Parigi, Venezia è bella ma non ci vivrei, quando c’è la salute c’è tutto, di mamma ce n’è una sola e comunque (per l’eventualità che la road map non funzioni) i soldi non fanno la felicità.