il Giornale, 13 gennaio 2024
Richard Gere diserta il processo ma va in tv ospite da Damilano. L’ira della Lega: «Brutto film»
«Ho preferito un intervento a distanza e ho offerto una testimonianza scritta, ma non è stata accettata, non è facile arrivare a Palermo, ma sono lieto di questo invito (in tv, ndr) perché é molto importante esprimersi con calma riguardo a quanto stava accadendo su quella nave allora». Così Richard Gere, in collegamento da New York, a «Il cavallo e la Torre» su Rai 3 condotto da Marco Damiliano, ha spiegato la sua scelta di non intervenire al processo di Palermo che vede imputato il ministro Matteo Salvini. Gere era stato citato come testimone, visto che era salito in quell’agosto a bordo della Open Arms. Avrebbe dovuto essere ascoltato lo scorso 6 ottobre. Ma per i suoi impegni cinematografici non era riuscito a raggiungere Palermo per la deposizione, E alla fine la sua testimonianza era saltata. Ora ha cambiato idea, e ha deciso di accettare l’invito della trasmissione di Damilano. «Mi aveva impressionato – ha detto – l’idea che in Italia ci fosse una legge che impediva di aiutare». Ma la sua ospitata tv, proprio nel giorno della deposizione di Salvini al processo, non è piaciuta alla Lega: «Richard Gere era così colpito dalla sofferenza degli immigrati su Open Arms che ha disertato il processo di Salvini a Palermo, ma ora trova il tempo per precipitarsi nel salottino rosso di Marco Damilano. Siamo davanti a un brutto film». Così i parlamentari della Lega in Vigilanza Rai, Giorgio Maria Bergesio, Ingrid Bisa, Stefano Candiani, Elena Maccanti, Clotilde Minasi ed Elena Murelli.