Corriere della Sera, 13 gennaio 2024
Sordi era una spia. Così credevano gli svizzeri
Alberto Sordi temuto come «potenziale spia», magari al servizio dell’Urss, in grado di carpire segreti militari da rivelare ai «nemici» grazie alla sua fama e ai modi spigliati. Con questa incredibile motivazione, degna della trama di un film, il principe della risata dovette rinunciare al sogno di prendere casa tra le montagne svizzere nei primi anni Sessanta. La storia curiosa, che risale al 1962, è emersa dagli archivi cantonali e federali della Svizzera e svelata dal regista Felice Zanoni su Urner Wochenblatt, il giornale del Canton Uri. In quell’anno Sordi si vide, infatti, negare dalle autorità elvetiche la possibilità di acquistare una grande proprietà ad Andermatt, nota località sciistica nella valle di Orsera, dove avrebbe voluto costruire una villa per le sue vacanze invernali. In base alle carte svelate da Zanoni, l’esercito svizzero e il governo federale di Berna consideravano l’attore una possibile minaccia alla sicurezza nazionale. Sordi avrebbe voluto acquistare un terreno edificabile ad Andermatt: il Comune e il Canton Uri erano favorevoli, ma Berna si oppose in quanto all’epoca Andermatt era anche una importante base militare, ovvero un obiettivo sensibile. Nei documenti esaminati dal regista, alti ufficiali si rivolsero al Consiglio federale elvetico sostenendo che l’acquisto, da parte di uno straniero, di un terreno così vicino a infrastrutture militari importanti avrebbe potuto rappresentare un pericolo per la sicurezza.