11 gennaio 2024
“NON ABBIAMO INTENZIONE DI OCCUPARE IN MODO PERMANENTE GAZA” – “BIBI” NETANYAHU CERCA DI EVITARE LA CONDANNA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA DELL’AJA, DOVE LO STATO DI ISRAELE È ACCUSATO DI “GENOCIDIO” PER QUANTO STA ACCADENDO NELLA STRISCIA - LA PROPOSTA DI PACE DEL QATAR: L'ESERCITO DELLO STATO EBRAICO SI RITIRA DA GAZA, I LEADER DI HAMAS VANNO IN ESILIO IN UN PAESE AMICO E GLI OSTAGGI ISRAELIANI VENGONO LIBERATI... -
1 - NETANYAHU, 'ISRAELE NON SPOSTERÀ POPOLAZIONE CIVILE GAZA 'NÈ OCCUPERÀ IN MODO PERMANENTE LA STRISCIA' (ANSA) - TEL AVIV, 11 GEN - "Lasciatemi chiarire alcuni punti: Israele non ha intenzione di occupare in modo permanente Gaza o di spostare la sua popolazione civile". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu in un intervento sui social la notte scorsa a poche ore dalla riunione questa mattina della Corte di Giustizia dell'Aja con Israele sotto accusa per 'genocidio' nella Striscia.
"Israele - ha continuato - sta combattendo i terroristi di Hamas, non la popolazione palestinese e lo stiamo facendo nella piena conformità con la legge internazionale". "Il nostro obiettivo - ha proseguito Netanyahu - è di liberare Gaza dai terroristi di Hamas e di riavere i nostri ostaggi. Una volta raggiunto tale obiettivo, Gaza potrà essere demilitarizzata e deradicalizzata, creando così la possibilità di un futuro migliore sia per Israele sia per i palestinesi".
2 - LA PROPOSTA DEL QATAR CAPI DI HAMAS IN ESILIO IN CAMBIO DEGLI OSTAGGI Estratto dell’articolo di Daniele Raineri per “La Repubblica”
Una proposta di accordo di pace arriva dal Qatar e prevede questo: la cessazione da parte di Israele delle operazioni militari e il ritiro dalla Striscia di Gaza, la deportazione dei leader di Hamas e l’esilio in un Paese amico e il rilascio graduale di tutti gli ostaggi catturati durante il massacro del 7 ottobre. L’idea è che i rapiti del 7 ottobre saranno liberati man mano che l’esercito israeliano abbandonerà le sue posizioni.
Hamas ha detto no alla proposta di pace e ha sollevato molte obiezioni. La fazione palestinese chiede che prima di qualsiasi trattativa sugli ostaggi ci sia un cessate il fuoco, rifiuta qualsiasi accordo che implichi la fine del suo controllo sulla Striscia — che va avanti dal 2007 — e infine ricorda che la condizione necessaria e già annunciata per la restituzione degli ostaggi è la liberazione di tutti i prigionieri palestinesi dalle carceri israeliane, che è un’antica promessa fatta dal leader di Hamas, Yahia Sinwar, quando fu rimesso in libertà durante uno scambio nel 2011. […]
Con questa proposta di pace il Qatar, che da sponsor di Hamas conosce meglio degli altri che cosa succede dentro alla Striscia, riconosce che più i giorni passano e più si avvicina la fine militare del gruppo terroristico, e che una capitolazione dei leader con esilio in cambio degli ostaggi potrebbe essere un finale plausibile […]
L’Idf annuncia che diminuirà l’intensità delle operazioni a Gaza nord, dopo aver smantellato le due brigate di Hamas — su un totale di cinque — che difendevano l’area. È anche un segnale per l’Amministrazione Biden, che da un mese chiede la fine della guerra totale e il passaggio a una fase due meno violenta e più mirata. La fase due ancora non c’è, ma intanto l’intensità cala nel Nord dove, per la prima volta, Israele ha detto che il personale dell’Onu potrebbe avere accesso.
L’esercito israeliano ieri ha accusato due giornalisti uccisi cinque giorni fa da un drone mentre erano in macchina, Hamza al Dahdouh e Mustafah Thuraya, di appartenere a Hamas e alla Jihad islamica. Hamza era il figlio 27enne di Wael al Dahdouh, capo del bureau locale di Al Jazeera, diventato un simbolo del giornalismo di guerra perché a ottobre un bombardamento ha ucciso sua moglie e due figli e a dicembre un altro lo ha ferito e ha ucciso il suo cameraman. In entrambi i casi Wael ha ricominciato a trasmettere dopo poche ore, nel suo stile compassato e dignitoso. Secondo il Comitato internazionale per la protezione dei giornalisti, già 79 lavoratori sono morti dal 7 ottobre. […]