la Repubblica, 9 gennaio 2024
La scomparsa dell’essere umano
I supermercati senza casse oggi sono una sperimentazione, presto saranno la regola. La scomparsa dell’essere umano, nella mediazione mercato-cliente, è un passo “ideologico” prima ancora che tecnico-economico. In fondo al percorso scopriremo che nessuno è più cassiere, impiegato, casellante, controllore, manutentore, postino, negoziante (e forse anche insegnante, architetto, giornalista, medico, poeta, tutte mansioni surrogabili dall’intelligenza artificiale) perché faremo tutti un unico mestiere: consumatore.
Già oggi, per aprire un contratto e soprattutto per farlo cessare (impresa quasi disperata) è rarissimo avere a che fare con un essere umano, anche nei casi in cui solo un colloquio tra simili (umano che parla, umano che risponde) può aiutare a superare gli intoppi e accelerare gli iter. A ognuno di noi capita spesso di inseguire come un miraggio la presenza umana (“potessi almeno parlare con qualcuno…”) mentre arranchiamo nelle nebbie degli algoritmi, delle app, dei casellari da riempire, dei pin, delle password, dei clic.
Un mercato-totem, senza sembianze umane, inavvicinabile, sinistramente simile al Capitale così come lo raffigurava Paul Lafargue alla fine dell’Ottocento: “Io sono il Dio che divora gli uomini”. Nessuno, del resto, pare preoccuparsene più di tanto: grande scandalo, in America, perché pare che Elon Musk si faccia qualche canna e qualche acido, zero scandalo quando ha licenziato migliaia di persone. Molte delle quali con un tweet, per evitare l’incresciosa incombenza di dover dire di persona a qualcuno: vattene, non servi più.