la Repubblica, 7 gennaio 2024
La giovinezza in capo al mondo
Le pagine politiche belle non abbondano e dunque vanno tenute da conto: è importante condividerle. Una di queste è la “danza” maori (haka) che una giovanissima deputata neozelandese ha scelto per il suo primo intervento in Parlamento: un breve video che sta facendo il giro del mondo, seppure in ritardo rispetto all’evento, che è di circa un mese fa.
È l’irruzione forte, integra, orgogliosa, di una cultura antica dentro le istituzioni democratiche di un Paese che fu prima la terra dei maori, poi quella dei coloni europei (fino in capo al mondo, siamo andati a rompere le scatole), infine, si spera, la terra di entrambi.
Colpisce molto leggere, sui volti dei deputati seduti attorno, un visibile coinvolgimento emotivo. Qualcuno “canta” con lei, altri mormorano in sincrono il testo di quel rito, c’è chi ha gli occhi lucidi, tutti hanno l’espressione seria, compresa, di chi sa di essere testimone di una pagina della storia.
Ma soprattutto colpisce, specie noi italiani, la complessiva giovinezza non solo della deputata Hana-Rawhiti Maipi-Clarke, che ha ventuno anni, ma della maggior parte dei deputati che la circondano. Non siamo più abituati alla giovinezza, questo è probabilmente il problema principale della nostra decrepita comunità nazionale. Eppure esiste: il mondo, a differenza di noi, è giovane. E il fatto che Hana-Rawhiti abbia dedicato lahaka ai suoi nonni, e con loro agli indigeni assoggettati e ammutoliti per un paio di secoli, fa pensare che solo l’energia dei vent’anni è in grado di ribaltare la storia anche nel nome di chi non ha potuto, o ci ha rinunciato.