Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  gennaio 06 Sabato calendario

Cosa comprano gli italiani


ROMA – Come arrivano gli italiani all’inizio del 2024? Con quale stato d’animo e prospettive? A fotografare un “Paese in pausa” ci pensa l’Ufficio Studi Coop. Reduci da un anno difficile – sullo sfondo due guerre, le catastrofi climatiche e la concreta perdita di potere d’acquisto – gli italiani si affacciano con una “salda imperturbabilità” a un 2024 in cui tra incerte tornate elettorali, nuove tensioni geopolitiche e il rallentamento delle economie globali, saranno ancora molte le occasioni che potrebbero cambiare i destini del mondo.
La voglia di cambiamento c’è ma non ci crede nessuno. E a farne le spese sono i grandi progetti: quasi un cittadino su 3 avrebbe intenzione di acquistare una casa, oppure vorrebbe cambiare nazione, ma sa già che non lo farà (cifra che sale al 39% tra i 18-24enni); analogamente un 30% degli occupati vorrebbe cambiare lavoro ma sa che non sarà possibile. Impressiona soprattutto che tra i giovani 20-40enni, la metà (51%) si dichiara per nulla interessata a diventare genitore, mentre un ulteriore 28% vorrebbe un figlio, ma già prevede che non sarà possibile. Insomma, un figlio come un peso o ben che va una chimera.
Se la speranza tende a scemare (ora la indica solo il 22%) e viene meno la previsione di un concreto cambiamento (12%), trovano invece spazio parole come serenità (33%) e accettazione (28%). A forza di rinvii e rinunce, infatti gli italiani si acconciano a una vita fatta di piccole cose, vivono per sottrazione più che per aggiunte, e il futuro del Paese si contrae in una dinamica temporale dominata dal presente.
Le due sole voci di spesa per cui gli italiani prevedono per il 2024 un aumento sono le spese per la salute e benessere (in aumento per il 24% del campione) e quelle per il consumo alimentare domestico (16%).
Ma anche a tavola, la tenuta della spesa fa rima da un lato con il rapporto qualità-prezzo, che il 66% degli italiani considera come primo motivo di acquisto, e dall’altro con i concetti di salutare, semplice e autentico che si associano sempre piùfrequentemente a quello che si mangia. E infatti sulle tavole del 2024 nella top 5 dei prodotti in crescita torna l’ortofrutta seguita dal pesce mentre tra le rinunce spiccano dolci, affettati e superalcolici.
Quasi un terzo degli italiani (31%) dichiara che dedicherà più tempo alla preparazione domestica del cibo e in ogni caso i principali driver di acquisto sono il rapporto qualità prezzo al primo posto (almeno per il 66% degli italiani), la convenienza e il risparmio (50%) e la salute e il benessere (41%). Tra gli aggettivi scelti per definire il cibo del 2024 il più gettonato è salutare (45%), poi poco costoso (44%), seguito da sostenibile (27%) e semplice/autentico e essenziale (26 e 25%). Infine, dove si compra? Nei mesi più difficili del 2023 molte famiglie si sono rivolte e affezionate al discount: questa abitudine a comprare risparmiando resterà nel nuovo anno.