Avvenire, 7 gennaio 2024
Femminicidi, arresti e aggressioni: quattro casi in un giorno
Violenze sulle donne: nelle ultime ore altri casi in tutta Italia e alcuni arresti. A Pietra Ligure (Savona), una donna di 57 anni è stata ridotta in fin di vita dall’ex marito, un 65enne che non ha mai accettato la fine della relazione con l’ex moglie, tanto da tentare il suicidio, il 9 dicembre scorso, con un’arma da taglio e ingerendo anche psicofarmaci. L’uomo aveva anche appiccato un incendio all’interno della casa dove era ospitato distruggendola completamente. La situazione è definitivamente degenerata venerdì sera, quando l’uomo, tornato a Pietra Ligure dalla Sicilia, ha teso un vero e proprio agguato all’ex moglie, attendendo nascosto tra le auto parcheggiate in strada che quest’ultima tornasse a casa. La donna è stata aggredita davanti al portone di casa ed è stata ripetutamente colpita alla testa con una pesante chiave a cricchetto. L’uomo è stato arrestato per tentato omicidio. La vittima è stata ricoverata in codice rosso all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. Nelle stesse ore anche a Trento, la squadra Mobile ha arrestato un 51enne, cittadino italiano originario di El Salvador per maltrattamenti contro familiari e lesioni personali aggravate. L’uomo, a partire dal luglio 2023, ha maltrattato abitualmente la sua ex convivente e i due figli minori, con comportamenti violenti di natura sia psicologica che fisica. In diverse occasioni l’uomo ha minacciato di morte l’ex convivente stringendole il collo. Anche a Lusciano, nel Casertano, un 34enne è stato arrestato dai carabinieri per minacce alla ex. All’arrivo dei militari il molestatore si è scagliato contro di loro. Infine a Garbagnate Milanese un 34enne originario del Pakistan è stato arrestato dai carabinieri dopo aver picchiato, colpito con una sbarra di ferro, un cacciavite e un pezzo di vetro la compagna di 39 anni davanti alla figlia di 15 anni. L’uomo, ubriaco, è stato arrestato dai carabinieri per maltrattamenti e lesioni aggravate.
Intanto a Naro, nell’Agrigentino, l’autopsia sui corpi delle due romene, uccise nella notte fra giovedì e venerdì ha confermato che Delia Zarniscu di 58 anni e Maria Rus di 54, sono state massacrate. Sui loro cadaveri il medico legale ha riscontrato lesioni plurime, l’inequivocabile prova che entrambe sono state colpite brutalmente prima di morire. Le salme verranno restituite nelle prossime ore e il giorno dei funerali, probabilmente domani, a Naro sarà lutto cittadino, proclamato dal sindaco Maria Grazia Brandara, come «segno tangibile della vicinanza dei naresi alle famiglie delle vittime e anche alla comunità romena, parte attiva e produttiva del paese». Il romeno 24enne, fermato per duplice omicidio e vilipendio di cadavere, si trova al carcere di Agrigento. Il giovane si è avvalso della facoltà di non rispondere all’interrogatorio. Procura e carabinieri sono, intanto, riusciti a ricostruire cosa è accaduto nella notte in cui sono state trucidate le due donne. Dalla cena, accompagnata da super alcolici, fino al doppio massacro scatenato forse da avances respinte