La Lettura, 6 gennaio 2024
Su Macron
(…)
«Il fatto politico principale di Macron è che è il primo presidente della Quinta Repubblica a venire rieletto senza avere in realtà un partito strutturato. Almeno dal punto di vista territoriale il suo partito non esiste, non governa le regioni, non governa quasi nessuna città, non è rappresentato altrove se non nella funzione apicale dello Stato. Nella tempesta che sta attraversando la maggior parte dei Paesi dell’Occidente, la Francia ha un enorme parafulmine che è la presidenza della Repubblica. Macron poi è stato una specie di palla di demolizione che dal centrosinistra si è spostata verso il centrodestra e quindi ha ristrutturato lo spazio politico intorno a un centro, che resta fondamentalmente convinto che questa Repubblica sia la migliore opzione».
Nonostante le crisi successive Macron continua ad avere un seguito?
«La cosa impressionante di Macron è che continua a mantenere legato a sé un 20% di elettorato, malgrado più di sette anni di governo. Un tempo lunghissimo se lo paragoniamo a quello dei suoi precedessori Nicolas Sarkozy e François Hollande. Ma sul piano politico interno, Emmanuel Macron oggi è quasi totalmente bloccato, all’Assemblea nazionale non può contare su una maggioranza assoluta che gli permetta di governare facilmente. Il suo ciclo politico interno si sta chiudendo, si parla già della prossima elezione presidenziale quando mancano ancora più di tre anni» (…) (Gilles Gressani, valdostano docente a Sciences Po, direttore della rivista «Le Grand Continent» e in questa veste organizzatore prima di Natale di un importante summit a Saint-Vincent.)