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 2024  gennaio 05 Venerdì calendario

MARIA, C'È POSTA PER TE DA DISCOVERY – LAURA CARAFOLI, RESPONSABILE PER L'ITALIA DEL GRUPPO WARNER BROS-DISCOVERY,  PARLA A “GENTE” E SVELA: “SEI ANNI FA OFFRIMMO A MARIA DE FILIPPI UN CANALE TUTTO SUO, COME OPRAH WINFREY. LEI ALL'ULTIMO HA DETTO ‘NO, GRAZIE!’. CONFALONIERI  DISSE CHE LI AVEVAMO COSTRETTI A TIRARE FUORI UN SACCO DI SOLDI PER FARLA RIMANERE. L'OFFERTA È ANCORA VALIDA” – “ADORO ANCHE ANTONELLA CLERICI E FEDERICA SCIARELLI. BARBARA D'URSO? MAI DIRE MAI” – E NEL 2026 ARRIVERA’ LA PIATTAFORMA DI STREAMING “ITALIA MAX”: “PRODURREMO SERIE ITALIANE, FORMAT, FILM” -

Se la ride sotto i baffi Laura Carafoli. La donna che ha portato Discovery a essere il terzo editore italiano per share (dietro a Rai e Mediaset) e che da quest'anno con Fabio Fazio incassa record di ascolti uno dopo l'altro (il Nove fa punte anche del 14% con Che tempo che fa e Fazio è il terzo programma della domenica sera), minimizza: «Qui lavoriamo tutti in squadra: mica sono io il fenomeno».

Siamo negli uffici milanesi del colosso americano del cinema e della tv per farci raccontare da Carafoli, 53 anni, responsabile Italia e Iberia dei contenuti e delle produzioni del gruppo Warner Bros-Discovery e da poco anche con la delega sullo streaming (poi ci torneremo), i piani futuri del broadcaster televisivo che, in un desolante panorama di cali d'ascolto e flop televisivi di Rai e Mediaset, nel 2023 è stato l'unico a inanellare successi.

Carafoli, è contenta? «Ogni lunedì mattina quando arrivano gli ascolti stappiamo champagne. La nostra chat esplode».

Si aspettava questi risultati? «Guardi, io la doppia cifra (dello share, ndr) non l'avevo mai vista. E pensavo che sarei morta senza vederla. E invece...».

Ci dia dei dati. «Da ottobre, da quando c'è Fazio, il gruppo è cresciuto del 17%, il Nove del 52% in prima serata. Sono numeri pazzeschi, in America hanno sgranato gli occhi».

 Più fortuna o bravura? «Direi più lavoro di squadra. Con Fazio ci provavamo da anni. Gli avevamo fatto un'offerta, ma lui aveva deciso di rimanere in Rai. Poi Alessandro (Araimo, managing director di Warner Bros-Discovery, ndr) ha deciso di insistere, sapevamo che scadeva il contratto e abbiamo iniziato a parlare. Ci sono stati miliardi di telefonate. E poi è andata bene: ci sentiamo sempre, è un bel rapporto. Quando studiavo la televisione, da ragazza, lo guardavo in Anima mia: ora lavorarci assieme è una soddisfazione. Sarò provinciale, chissenefrega, lo scriva».

Si dice che in Rai Fabio Fazio prendesse due milioni all'anno per quattro anni. Da voi? «Le cifre non si dicono per eleganza».

Però voi ve lo tenete per quattro anni. «Sì, quattro anni di tranquillità per noi e per lui, che forse aveva vissuto l'ultimo periodo in Rai con un po' di difficoltà. Qui è la nostra star: Fazio, oltre a essere uno che la tv generalista la conosce, incarna i nostri valori. E un brand vero e proprio. E le persone lo hanno seguito da noi. Fino a cinque anni fa non sarebbe successo».

[…]

Ora c'è il 2024: è come scrivere il secondo libro per lei? Che cosa farete? «Intanto il 2024 inizia con la nuova tranche di Fazio, e vedremo dove arriveremo. Poi c'è sempre Fratelli di Crozza: Crozza è stato il primo a investire su di noi, da anni gli chiedo di fare un dietro le quinte per far vedere come lavora, ma niente. È un artista, un maestro, quando lo devo spiegare agli americani non riesco perché non esiste al mondo un programma come il suo».

Ma quindi di nuovo niente? «Le do una notizia: vorrei aumentare le dirette sul Nove con un nuovo programma di intrattenimento».

Volete proprio affondare il coltello nella piaga dei concorrenti. Un talent? «Un talent, un bel varietà con un bel posizionamento, vediamo. Lo spazio c'è. Se si libera un format, abbiamo una linea diretta con gli Stati Uniti e ci facciamo dare un budget apposta».

Sta mandando segnali in codice a qualcuno? «Ma figurarsi!».

Allora lo dico io: magari vorrebbe avere con sé Maria De Filippi? «Ne sono innamorata, è il mio sogno proibito. Le avevamo fatto un'offerta seria sei anni fa, gli americani erano con noi. Lei all'ultimo ha detto "no, grazie!”. Fedele Confalonieri all'epoca disse che li avevamo costretti a tirare fuori un sacco di soldi in più per farla rimanere. Peccato, era un progettone».

Ci faccia sognare. «Le avevamo proposto un canale tutto suo, come fa la grande Oprah Winfrey in America, che è sempre nostra».

L'offerta è ancora valida? «Sì, i portoni sono sempre aperti per Maria».

Si è parlato anche di Barbara d'Urso... «Mai dire mai».

Ci dica lei un altro nome che le piace. «Antonella Clerici. Io la adoro, la seguo sui social quando cucina con la figlia, la trovo una donna vera. Ha compiuto 60 anni: mi piace che sia una donna adulta e cosi vitale. Il mio programma preferito, fuori dal mio mondo e a parte quelli di Maria, è The Voice».

Ma è una dichiarazione d'amore questa. C'è già in ballo un programma? «No, non abbiamo né titolo né format. Ci dobbiamo pensare».

Ha altri sogni proibiti? «Federica Sciarelli con il suo Chi l'ha visto?, un programma bellissimo, che parla alle donne, un altro brand imbattibile».

Altro programma di Raitre: ora gli spettatori della ex TeleKabul sono venuti da voi? «I numeri ci stano dicendo quello. E brutto da dire, ma sicuramente il disinvestimento creativo di una certa Rai ci ha portato un beneficio, il pubblico fedele si è mosso. La Rai che fa il 2% in prima serata non è bello: erano numeri nostri quelli».

[…]

Cali l'asso, sappiamo che c'è in ballo una piattaforma di streaming. «Sì, nel 2026 arriverà anche in Italia Max, la nostra piattaforma di streaming. In America compete con Netflix. In Spagna è già attiva, la seguo io».

Insomma non vi basta aver preso la generalista, ora volete anche Netflix e Prime. Farete serie vostre? «Certo: serie italiane, format, film. Stiamo già vagliando progetti, lavoriamo con almeno due anni di anticipo. Siamo entusiasti, avremo grandi investimenti e il gruppo ci sostiene. E sarà un asset interessante per i talent, che hanno l'ambizione di fare programmi e anche serie».

Un altro messaggio cifrato? «Lo dice lei, mica io».