la Repubblica, 2 gennaio 2024
L’attrazione fatale della destra per la fondina
Armiamoci e votate. O anche Dio, patria e revolver. Vecchia storia quella della destra pistolera italiana.
Inciampi, gaffes più o meno volute, show elettorali, smargiassate da aspiranti cow boy di provincia, crociate sulla legittima difesa e propaganda del mito della difesa fai da te. E dunque anche spottoni a beneficio della potente lobby delle armi. Il cenone al piombo di Rosazza by Delmastro compone l’ultima pagina di un libro grigio lungo almeno trent’anni. C’era una volta lo “sceriffo” Giancarlo Gentilini. Da sindaco di Treviso posava come un Tex Willer meno tonico. Era un segnale chiaro a sbandati e ovviamente agli immigrati “invasori”. L’irresistibile tentazione del Far West: e invece è il profondo Nord-Est.
Sindaci, assessori, parlamentari. Tra i politici che esibiscono la pistola il primato è sempre stato dei leghisti.
Elenco lunghissimo. Massimo Bitonci oggi è sottosegretario al ministero del Made in Italy. Nel 2016, da sindaco di Padova, girava armato di una Smith&Wesson calibro 9 e quanto ne andava fiero. Un anno prima c’era stata la brutta vicenda del benzinaio di Ponte di Nanto che sparò e uccise un bandito durante una rapina.
Tempo zero e sul posto, a benedire Graziano Stacchio, piombò Salvini: «Giù le mani da chi si difende».
Scatenato anche Joe Formaggio, l’ex sindaco anti-rom di Albettone che pattugliava col fucile: oggi è consigliere regionale di FdI e a febbraio si è fatto immortalare con un mitra. E come non ricordare Gianluca Bonanno, scomparso, europarlamentare leghista e primocittadino di Borgosesia. Nel 2015 mostra una pistola in diretta tv.
«Andare in tivù con la pistola è sciocco e sbagliato», lo riprese Salvini. Il quale, con la solita coerenza, quattro anni dopo, alla Fiera delle armi di Vicenza, imbracciò un fucile e rilanciò: «La legittima difesa è un regalo agli italiani». Musica per le orecchie della collega Giulia Bongiorno che nel 2018, da ministro della Pubblica amministrazione, chiosa: «Se ho una pistola e vedo qualcuno in casa mia, sparo». Ma davvero le armi sono una soluzione? Per Massimo Adriatici, assessore alla sicurezza di Voghera, sempre Lega, a luglio 2021 lo sono state: ha sparato e ucciso dopo una lite per strada Youns El Boussettaoui, 39enne marocchino, senzatetto.
Lo slogan mantra della destra securitaria è un ritornello, «la difesa è sempre legittima». Farsi scappare la frizione, però, è un attimo. Come quando il sindaco leghista di Rocca Pietore, Andrea De Bernardin, chiese ai cittadini di prendere il porto d’armi contro i ladri. Oggi la competizione interna alla destra si gioca anche sul grilletto. Cinque giorni fa FdI ha calato il suo asso: con un testo arrivato in Senato i meloniani hanno provatoa cambiare la legge sulla caccia dando in mano i fucili ai sedicenni. Chissà il godimento dell’europarlamentare Pietro Fiocchi, titolare dell’omonima azienda di munizioni. A Natale ha tappezzato la sua Lecco di manifesti con lui davanti a un albero addobbato con cartucce e bossoli. Per la serie: a Natale siamo tutti buoni.